Vogliamo studiare un passato non remoto ma imperfetto
Al Ministro dell’Istruzione
Prof. Patrizio Bianchi
La 4^ CA1 |
Dopo che nel nostro Istituto si sono svolti dibattiti e confronti di opinioni sul tema del rinnovamento del sistema scolastico italiano che hanno messo d’accordo sia insegnanti che alunni su molti punti affrontati, abbiamo deciso di inviarLe questa lettera, convinti che per riuscire a cambiare le cose dobbiamo impegnarci attivamente affinché dalle parole si possa passare ai fatti.
In particolare, durante l’assemblea d’Istituto del novembre 2020 è emerso con forza che, nonostante l’autonomia scolastica, gli argomenti che studiamo in alcune discipline hanno fatto ben pochi passi avanti nel corso degli anni e non ci permettono di conoscere a pieno il mondo in cui viviamo, al punto che molti di noi si trovano ad apprendere in alcune discipline gli stessi argomenti studiati un po’ di tempo fa dai nostri genitori con la stessa impostazione didattica e metodologica.Siamo consapevoli del fatto che ogni disciplina scolastica ha dei capisaldi, degli argomenti che sarà sempre necessario studiare, ma abbiamo la forte esigenza che la scuola ci metta in comunicazione con un passato non remoto ma imperfetto e con il mondo in cui vivremo dopo aver conseguito il diploma. È veramente inevitabile che nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado alla scuola secondaria di secondo grado le programmazioni di alcune discipline ricomincino da capo?
A partire da queste consapevolezze e certezze abbiamo una proposta da sottoporLe.
Certi dell’attenzione che presterà alle nostre richieste e con la speranza di avere una Sua risposta, cogliamo l’occasione per porgerLe cordiali saluti.
Rosario Baglieri, Francesco Calabrese, Gioele Cannata, Giuseppe Denaro, Giuseppe Fede, Simone Firera, Carmelo Frasca, Giovanni Giannì, Giuseppe Gurrieri, Enrico Harizaj, Salvatore Concetto Iacono, Salvatore Lucenti, Salvatore Modica, Carmelo Rendo, Lorenzo Ruffino e Mattia Ruta