venerdì 14 gennaio 2022

Pezzi di storia modicana

Ricordo dell’eccidio di Passogatta




Foto di Graziana Iemmolo

Nel primo dopoguerra succede un evento che sconvolge tutti i nostri compaesani, l’eccidio di Passogatta, di cui il 29 maggio dello scorso anno è stato celebrato il centenario.
La testimonianza che abbiamo qui a Modica è quella di Salvatore Chiaramonte, nome di fantasia di una persona realmente vissuta, raccontata dall’attore e regista modicano Enzo Ruta, recentemente scomparso, nel video “29 maggio 1921 - Io Turiddu Ciaramunti c’era”. Turiddu, un ragazzo nato in campagna nella povertà, racconta che da piccolo le prime cose che imparò furono la fame e la povertà; infatti, suo padre fin da piccolo lo mandò a lavorare come scalpellino. Nel 1921 avena 25 anni e con sofferenza aveva superato la Prima guerra mondiale, perdendo anche un suo caro amico che si chiamava Nino Fidelio. Tornato dalla guerra, le uniche cose che imparò furono leggere e scrivere. Modica dopo la guerra era in uno stato di miseria e disoccupazione, ma Turiddu una domenica incontrò un suo amico che gli diede l’opportunità di lavorare. Così ricominciò a fare lo scalpellino e nel frattempo si fece socialista perché capì che i socialisti s’interessavano ai poveri e ai lavoratori. In quel periodo i socialisti, che lottavano per avere più diritti a favore dei lavoratori, il 29 maggio 1921 organizzarono a Modica un comizio, totalmente pacifista, perché i fascisti avevano bruciato il circolo socialista e assaltato il comune; questa riunione si tenne nel quartiere Passogatta, solo che ad aspettare i manifestanti c’erano i fascisti, nascosti nelle alture, che controllavano il comizio e lo svolgersi della situazione. Finito il comizio, i socialisti decisero di entrare a Modica in gruppo, anche se avvertiti del possibile rischio, e continuarono con la loro idea per far vedere di non aver paura; solo che, giunti nel punto tra la Vera Croce e la chiesa di Sant’Antonio, i fascisti, dai balconi delle case, iniziarono a sparare e a quel punto i socialisti si sparpagliarono, anche se purtroppo alla fine ci furono 5 vittime. Mentre i fascisti usarono la violenza, i socialisti usarono la testa e non fecero del male a nessuno. Dopo questo evento, Turiddu tornò a casa e la prima cosa che gli disse suo padre fu di andare a casa del nonno, in campagna, in modo da nascondersi. Tornato a casa a Modica suo cugino gli disse che ormai i socialisti dovevano nascondersi perché i fascisti si giustificarono per questo eccidio semplicemente dicendo che stavano facendo il loro dovere.

Fortunatamente, oggigiorno in Italia non si verificano più episodi come questo, ma chissà nei paesi poveri come se la passano, se ancora fanno la guerra per i diritti dei lavoratori, se in tutto il mondo le persone sono libere di protestare e di esporre le proprie idee.
L'eccidio di Passogatta ci ha colpito molto perché riguarda la città in cui viviamo: scoprire questa storia è stato veramente interessante. Sembra veramente surreale ciò che accadde ai socialisti e soprattutto come Modica vivesse nella miseria in quegli anni, e fa male pensare che 5 persone abbiano perso la vita solo perché stavano manifestando le loro idee. Pensare che un gruppo di persone disarmate si sia incontrato senza paura e, anche se c'erano alcuni soldati armati, abbia continuato la propria protesta per i propri diritti, ci fa ammirare molto questa determinazione e speriamo che questo episodio non venga mai dimenticato. Onore agli uomini caduti nell'eccidio di Passogatta!

 


Simone Adamo, Lorenzo Bombardamento, Nicola Caschetto e Salvatore Ruta – Classe 4^ GR1