venerdì 14 gennaio 2022

Essere donne afghane oggi

Il caso delle privazioni di libertà in Afghanistan (lavoro, sport, istruzione, vita sociale)

 



Immagine tratta dal web

L’Afghanistan, ancora oggi, è uno dei peggiori paesi in cui nascere donna; nel corso degli anni, i diritti delle donne hanno subito diverse variazioni, soprattutto a seguito del crollo del regime islamico nel 2001, dopo il quale le donne hanno riacquisito numerosi diritti sottratti loro precedentemente dai talebani, anche se continuamente ostacolati dai religiosi integralisti. Nel 1996, dopo l’instaurazione del regime islamico, le donne sono state private di qualsiasi diritto e di qualsiasi forma di emancipazione dall’uomo, in assenza del quale non potevano nemmeno uscire di casa.Nel 2001, grazie all’arrivo degli americani, il governo islamico cadde e si avviò il processo di riemancipazione femminile, eliminando tutti i divieti imposti dai talebani e riconoscendo alle donne il diritto di voto.
A seguito del crollo del governo fondamentalista talebano, la popolazione femminile ha potuto beneficiare di migliori condizioni di salute, di un più facile e diffuso accesso all’istruzione e al lavoro e di una diminuzione delle gravidanze in età adolescenziale.
Tuttavia la situazione è nuovamente precipitata a seguito del reinstaurarsi del governo islamico il 15 agosto 2021; infatti, seppur il capo dei talebani abbia rassicurato le donne afghane di non privarle dei loro diritti, una volta al potere non ha mantenuto ciò.
Le donne in Afghanistan hanno nuovamente visto negati i propri diritti in diversi ambiti, da quello dello studio a quello sportivo.
Alle donne è stato infatti vietato di praticare sport in pubblico; non è stato negato loro il diritto all’istruzione superiore, a condizione che le lezioni si tengano in aule separate da quelle degli uomini; inoltre le cariche politiche che le donne possono ricoprire si limitano a quelle marginali; nel lavoro e nella vita sociale sono obbligate a indossare il velo.
La situazione dei diritti delle donne in Afghanistan è in continua variazione, infatti il governo islamico concede loro alcuni diritti precedentemente non concessi ma al contempo le donne vengono private di altri; ad esempio, nel mese di novembre 2021, è stata abrogata una legge che privava le bambine tra i 7 e i 12 anni di Herat di andare a scuola, mentre dal 21 le donne sono state escluse dalle soap opera e il velo è stato reso più rigido e obbligatorio per le giornaliste intente a leggere le notizie.
Tra le associazioni e le figure che si occupano della situazione afghana vi è la HAWCA (Humanitarian Assistance for Women and Children of Afghanistan) che incoraggia la partecipazione attiva delle donne e dei giovani nei processi di ricostruzione e lavora in collaborazione con le istituzioni e le organizzazioni che operano per lo sviluppo del Paese. L’associazione aspira a una società sicura in cui tutti gli afghani ricevano uguale beneficio da processi di sviluppo e di lavoro collettivo finalizzati a un mondo migliore. Tra i sostegni da loro messi in atto vi sono la “casa protetta”, l’istituzione di un centro culturale e di un centro di aiuti legali.




Niccolò Caschetto – Classe 5^ T1