Riflessioni sulla rielezione di Sergio Mattarella
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Iniziate il 24 gennaio alle ore
15:00 presso il Palazzo Montecitorio a Roma, le convocazioni in seduta comune
della Camera dei Deputati e del Senato, presiedute rispettivamente dai
presidenti Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, hanno visto
letteralmente di tutto. Gli schieramenti politici dei partiti di destra,
sinistra e centro, hanno proposto nomi quali Mario Draghi, Maria Elisabetta
Alberti Casellati, Giuliano Amato, Marta Cartabia e Paolo Maddalena. Durante i
primi scrutini si è però assistito, più che a delle votazioni di grande
importanza, ad una sorta di gioco in cui ognuno doveva dare il nome più
curioso. Sono infatti stati scritti nelle schede elettorali i nomi di personaggi
dello spettacolo come Valeria Marini e Amadeus, così come del cinema, tra cui
Luca Argentero e Rocco Siffredi. È sembrato che, non trovando un accordo, i
gruppi parlamentari abbiano cercato di prendere tempo, insomma come se queste
elezioni fossero state un qualcosa di improvviso e del tutto inaspettato. Il
"gioco" è andato avanti per più scrutini, prolungandosi chiaramente
nei giorni della settimana successivi al 24. Nel frattempo tra il popolo si è
diffusa un'atmosfera di sfiducia e delusione, alimentata da disprezzo e amarezza
nei confronti dei rappresentanti ai quali ci si è affidati ma che, per
l'ennesima volta, non si sono dimostrati degni dell'incarico rivestito. C'era
da aspettarselo? Dopo la quasi crisi di Governo sfociata nella nomina di un
governo tecnico, e dopo una pandemia che ha messo a repentaglio e in
discussione ogni
tipo
di certezza, comprese quelle a livello politico… Se c'è una giustificazione a
quanto abbiamo assistito da casa, fuori dal Palazzo, interessati in primis ma
per niente coinvolti, io non sono in grado di dirlo.... O forse credo proprio
non ci sia. Ciò che resta indubbio è l'evidenza di come ancora una volta la
politica italiana sia ben distante dalla buona politica, non curante tanto del
bene comune quanto di convenienze personali e opportunismo di ogni tipo.
Ma infine, in cosa sono
sfociate le votazioni?
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Eletto dunque sabato 29 gennaio
con 759 voti (superando nettamente il quorum di 505), il futuro Presidente
della Repubblica sarà Sergio Mattarella, il quale giurerà questo giovedì 3
febbraio davanti al Parlamento in seduta comune. Un "Mattarella bis"
insomma, che sembra essere stato l'unico modo per uscire "puliti" da
una situazione tanto
critica quanto scomoda.
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La gioia e lo scompiglio generale raggiungono più o meno gli stessi livelli e, mentre da una parte molti parlamentari soprattutto di collocazione centro-sinistra si sentono di festeggiare tale risultato come vittoria, dall'altra si assiste ad una sorta di disfatta in modo particolare dei partiti liberali di centro-destra. E il popolo? Il popolo osserva, ancora una volta, senza potersi pronunciare in senso pratico e sperando in un andamento positivo o quantomeno migliore rispetto a quello che è stato negli ultimi anni. E se da un lato sembra prospettarsi un buon futuro fatto di apparente equilibrio, dall'altro è crescente il malcontento dei cittadini i quali speravano in un cambiamento di rotta, quantomeno figurativo.
La domanda a questo punto sorge
spontanea:
Mattarella bis, è dunque
meglio la vecchia piuttosto che la nuova Repubblica?
Maria Virginia Consales – Classe 5^
S1