lunedì 23 maggio 2022

L’artista della nostra vita è come le tre Moire

Guardiamo la vita come i quadri di Monet

 


Immagine tratta dal web
La vita di ognuno di noi è un’opera d’arte. Si può immaginare la nostra esistenza come una tela bianca su cui, appena si nasce, si inizia a dipingere uno splendido quadro realizzato con precisione e pazienza, di certo con molte difficoltà; ma alla fine qual è il bello di realizzare tanta bellezza senza un poco di difficoltà?
Porre a sé stessi delle sfide è fondamentale, dobbiamo scegliere degli obiettivi, anche se inizialmente li riteniamo irraggiungibili, anche se siamo convinti di non esserne all’altezza, perché una volta raggiunto l’obiettivo saremo orgogliosi di noi. E se si fallisce? Si ritorna sui propri passi, si acquisisce più consapevolezza, perché errare è umano, anche se, personalmente, questo sano concetto non mi entra in mente, facendo nascere dubbi, insicurezze e paura di sbagliare.
Leggendo il pensiero di Zygmunt Bauman che sostiene che la nostra vita è un’opera d’arte, ho immaginato l’artista della nostra vita come le tre Moire della mitologia greca, le quali srotolavano un gomitolo il cui filo veniva tagliato a simboleggiare l’inizio, lo sviluppo e la fine della vita di ogni essere umano. Vedo l’artista della nostra opera d’arte un po’ come queste tre figure: l’inizio della creazione dell’opera come l’inizio della nostra vita, vedo il tempo dedicato alla realizzazione come lo sviluppo della nostra vita, mentre la fine simboleggia la conclusione della nostra vita. Come le Moire, è l’artista a decidere quando definire completa un’opera e, se delle volte impiega molto tempo nella sua creazione, altre decide troppo presto di terminare il suo lavoro, magari omettendo dettagli, realizzando un dipinto a tinte piatte e senza sfumature, creando un bel quadro, ma che tutti avrebbero voluto più ricco di particolari sperando che l’artista avesse impiegato di più nel realizzarlo.
Immagine tratta dal web
L’artista ha in mano il pennello della nostra vita, che sta usando con amore e cautela, commettendo qualche errore qualche volta, ma sono anche questi a rendere il dipinto speciale e unico. Anche Botticelli avrà commesso degli sbagli mentre dipingeva “La nascita di Venere”, ma ciò non toglie il fatto che sia un’opera eccezionale.
Lo sbaglio più grande, però, non lo commette il nostro artista, ma noi, che dovremmo guardare la nostra opera d’arte come osserviamo quelle di Monet, ammaliati e incantati dalla loro bellezza.
 
 

 





Desiree Rosa – Classe 4^ GR1