martedì 11 ottobre 2022

Gli immigrati non sono il “male”

Tre ottobre, Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione



Immagine tratta dal web
Il 03/10/2013 un evento tragico ha colpito tutta l’Italia, qualcosa che ancora oggi accade spesso: morire in mare a causa dell’immigrazione clandestina. Al sorgere di quel giorno, un barcone di migranti stava per sbarcare sulle coste dell’isola di Lampedusa, però ci furono delle complicazioni e il barcone affondò causando la morte di 368 persone tra cui anche donne e bambini. Esattamente tre anni dopo, il 03/10/2016, è stata celebrata per la prima volta in Italia la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, voluta dal Parlamento e promulgata dal Presidente della Repubblica con la legge n° 45 del 21/03/2016, “[…] al fine di conservare e di rinnovare la memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria (art. 1)”.
Con questa giornata si vogliono ricordare tutti coloro che muoiono solamente perché hanno deciso di scappare da un paese in cui ci sono continue guerre per trovare un futuro migliore, magari proprio in Italia. Ripensare a quel naufragio ci fa venire ancora i brividi, pensare a tutto quello che hanno vissuto quei poveri immigrati e a tutto quello che ancora oggi vivono, poiché queste disgrazie accadono tuttora. Sinceramente, noi non saremmo in grado di affrontare un viaggio simile, queste persone dovrebbero essere rispettate da tutti solo per il coraggio che hanno dimostrato lasciando tutto senza avere nessuna certezza di trovare subito di meglio. L’accanimento verso gli immigrati ci sembra sbagliato, di certo non hanno scelto di partire per fare una vacanza, quindi ci sembra anche abbastanza scontato il fatto di non avere i documenti quando arrivano nel nostro Paese. Molti pensano che gli immigrati portino il “male”, favoriscano lo spaccio di sostanze stupefacenti, che solo loro derubino la gente per strada e svaligino case. È vero, qualcuno di essi fa anche queste cose, ma se fosse data loro la possibilità di avere un posto di lavoro, una casa e se si venisse incontro alle loro necessità smetterebbero di farle, perché la maggior parte degli immigrati ha bisogno di guadagnare per sopravvivere e per crescere i propri figli e inserirli in una situazione completamente diversa da quella da cui sono scappati. Dicevamo prima che molte persone associano gli immigrati al “male”, ma tra gli stessi italiani non ci sono forse quelli che commettono dei reati? Possibilmente sono i loro figli o nipoti a fare queste cose orrende, ma sono così impegnati a puntare il dito contro gli immigrati che non si accorgono minimamente di ciò che fanno i loro familiari. Quindi, a partire da noi cittadini fino ad arrivare ai governi, dovremmo iniziare ad aprire un po’ la mente e cercare di rispettare le usanze e le culture diverse dalle nostre.
È giusto celebrare una giornata così importante, ma ahimè, ci sembra che non le venga dato il giusto risalto né dai social né dai telegiornali e anche a scuola non ci sono stati momenti di riflessione, come accade in occasione di altre giornate dedicate al ricordo di eventi storici tragici.

 

Andrea Baglieri e Lorenzo Baglieri – Classe 3^ GR3