martedì 11 ottobre 2022

Morire per una ciocca di capelli

La storia di Mahsa Amini



Immagine tratta dal web
Era il 13 settembre quando Mahsa Amini è stata arrestata a Teheran dalla polizia “morale” iraniana, che svolge il compito di sottoporre donne e ragazze ad arresti, maltrattamenti e torture per non aver rispettato l’obbligo di indossare il velo. Ci sono testimoni oculari che hanno raccontato le atrocità subite da questa ragazza, ma Mahsa Amini non potrà mai raccontare quello che le è successo perché, dopo essere stata picchiata violentemente, dal centro di detenzione di Vozara a Teheran è stata trasferita all’ospedale di Kasra dopo essere entrata in coma; tre giorni dopo è arrivata la notizia che non ce l’aveva fatta. Sì, avete letto bene, questa ragazza è stata picchiata con violenza e uccisa dalle autorità iraniane per un motivo che al giorno d’oggi non avremmo minimamente pensato: Masha non portava il velo, o meglio, lo indossava in una maniera sbagliata secondo la cultura e le tradizioni iraniane.
Siamo nel 2022 ma dal passato non abbiamo imparato nulla, ancora oggi in alcuni paesi le donne sono sottoposte a discriminazioni nell’ambito lavorativo, nel modo di vestirsi e nel modo in cui decidono di professare la loro religione. Se indossi una gonna e ti fischiano per strada o, cosa ancor peggiore, vieni stuprata, la colpa è della donna per aver indossato abiti “provocanti”, non dell’uomo che non ha né rispetto né educazione nei confronti della donna, non della società in cui viviamo ancora molto maschilista e che dovrebbe capire una volta per tutte che le donne non sono inferiori agli uomini. La storia di Masha ci ha fatto riflettere molto, siamo rimaste davvero colpite dal fatto che dopo anni che si combatte contro questi avvenimenti in tutto il mondo, ci siano ancora violenze e discriminazioni contro le donne. È giusto che ogni paese abbia le proprie tradizioni, ma non è possibile che ancora oggi una donna non possa vestirsi come vuole.
Per protesta a ciò che è successo a Mahsa Amini tantissime donne iraniane sono scese in piazza per protestare bruciando il velo e tagliandosi anche una ciocca di capelli. A loro in queste settimane si stanno unendo moltissime donne in ogni parte del mondo, tra cui anche attrici che sui loro profili Instagram stanno postando video in cui si vede il momento del taglio dei capelli. Amnesty International Italia invece ha lanciato un appello sul proprio sito chiedendo l’abolizione della legge che obbliga le donne a indossare il velo: firmiamolo!
 

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Marta Lero e Flavia Benedetta Puccia – Classe 3^ GR3