lunedì 10 ottobre 2022

Sostenibilità come stile di vita?

Seminario Otzenhausen 2022

 


Con applausi, commozione e parole che descrivevano la settimana passata, si è concluso il progetto Erasmus “Just saving the world! Global transformation for a world of tomorrow?”, organizzato dall’accademia Europäische Akademie Otzenhausen e condotto da Jana e Antonio.
Tutto è iniziato nel mese di giugno quando la prof.ssa Susy Pala, referente del progetto, ha raccolto le adesioni al progetto che si sarebbe tenuto a Helsinki, in Finlandia, dal 17 al 23 settembre 2022.
Hanno avuto la possibilità di prendere parte al progetto solo 14 studenti di quarto e quinto anno, frequentanti i seguenti corsi della scuola: AFM (Amministrazione Finanza e Marketing), SIA (Sistemi Informativi Aziendali), GR (Grafica e Comunicazione) e CAT (Costruzioni, Ambiente e Territorio). Tra questi ci sono io, Giuseppe Fratantonio, mentre gli altri miei compagni di viaggio sono stati: Desiree Rosa, Erika Giunta, Alessia Di Rosa, Giuseppe Baglieri, Giuseppe Brafa Musicoro, Salvatore Trigilia, Antonio Caschetto, Davide Adamo, Francesco Minardo, Mirko Cicero, Emanuele Giunta, Giulio Fiore e Pietro Casiraro. Siamo stati accompagnati dalle docenti Susy Pala e Anna Cataudella.
Dopo circa 11 ore di viaggio, tra ore di volo e attese in aeroporto, siamo giunti a Helsinki. Lo so che state già pensando che abbiamo ritirato subito i bagagli e ci siamo diretti in ostello, ma non è andata proprio così…
La prima avventura, o per meglio dire disavventura, del viaggio è iniziata quando, una volta arrivati all’aeroporto di Milano Linate, sorseggiando una bevanda calda o riposando sui sedili dell’aeroporto, ci hanno comunicato che il volo diretto ad Amsterdam sarebbe partito con un’ora di ritardo. La conseguenza è stata che all’aeroporto di Amsterdam abbiamo dovuto fare letteralmente la mezza maratona di New York, rischiando di non imbarcarci, ma per fortuna le nostre docenti sono riuscite a farci salire tutti sull’aereo nonostante il gate fosse stato già chiuso e l’aereo fosse pronto al decollo. Il problema a questo punto non era più il volo, poiché noi eravamo saliti, ma tutte e 16 le valigie erano rimaste in aeroporto ad Amsterdam; quindi, una volta atterrati alle 17:30 a Helsinki, invece di dirigerci direttamente in ostello, abbiamo dovuto compilare un modulo online per avere indietro i nostri bagagli. Fortunatamente, la KLM ha consegnato tutti i bagagli in ostello dopo ben 20 ore dal nostro arrivo, e non tutti proprio in stato eccellente, ma questo è solo un piccolo dettaglio.
Dopo questo spiacevole inconveniente, ci siamo diretti verso Töölö campus, dove siamo stati accolti dagli organizzatori e dagli altri 30 ragazzi circa, provenienti dalla Germania (Main-Taunus-Schule, Hofheim) e dalla Finlandia (Perho Liiketalousopisto Oy, Helsinki). Avremmo dovuto incontrare anche il gruppo di rumeni, ma sfortunatamente non ha potuto prendere parte al seminario.
Nei giorni di permanenza a Helsinki, abbiamo trattato il tema della sostenibilità, uno dei 17 punti centrali dell’Agenda 2030, e come poter rendere più sostenibile il nostro stile di vita. Solo visitando la città, abbiamo potuto notare quanta differenza c’è a soli 3.000 km di distanza da casa nostra, a partire non solo dalla pulizia degli ambienti e dall’organizzazione dei servizi, ma soprattutto dall’altissima qualità dell’acqua.
A Helsinki la sostenibilità è già molto presente nello stile di vita di tutti i finlandesi. Basta pensare che, essendoci nella capitale finlandese l’acqua del rubinetto più pulita di tutte le metropoli del mondo, l’acquisto dell’acqua in bottiglia è pressoché pari allo zero, in quanto da tutti i rubinetti sparsi in giro nelle varie strutture e nella città, è possibile bere dell’ottima acqua; a differenza del piccolo paese in cui abito, Giarratana (RG), dove, poiché le piogge estive sono state molto poche e la temperatura alta, si sono prosciugati i fiumi e, ancora oggi, vi è una riduzione dell’acqua durante le ore serali fino alla mattina successiva.
Ma questo è solo un esempio di sostenibilità e del lifestyle sostenibile in Finlandia, in quanto, essendo un paese molto ben organizzato, la maggior parte degli abitanti, compresi i turisti, utilizzano i mezzi di trasporto, quali tram e treni, con i quali è possibile raggiungere tutte le località desiderate. Inoltre, per vedere se il nostro lifestyle è sostenibile, ci è stato proposto di andare sul sito www.footprintcalculator.org dove, rispondendo a delle semplici domande sul nostro stile di vita personale, viene calcolato il numero dei “pianeta Terra” che servono se tutti gli abitanti del mondo avessero il nostro stile di vita. Una piccola particolarità che è stata notata da tutti noi è che, essendoci in Italia poca organizzazione a livello di infrastrutture, a partire dai mezzi di trasporto, il risultato dei pianeti è molto superiore rispetto alla media degli altri ragazzi degli altri paesi partecipanti al progetto, con una media di 7 pianeti rispetto ai 3/5 pianeti degli altri studenti europei. Inoltre, per essere maggiormente a contatto con la natura, tutti noi partecipanti al seminario, studenti e docenti, martedì 20 settembre, ci siamo diretti verso “NUUKSIO NATIONAL PARK” dove, grazie a un’escursione in canoa sul lago e a una camminata di 4 km dentro la foresta, è stato possibile ammirare la natura in un territorio che ha un clima molto diverso rispetto a quello a cui siamo abituati in Sicilia.
Ah dimenticavo… Questa volta, la disavventura non ha coinvolto tutti noi, ma solo il mio compagno di classe e di stanza in ostello, Salvatore, insieme a Villy, il ragazzo finlandese seduto dietro di lui in canoa. Stavamo per iniziare il tour in canoa sul lago, quando, dopo esserci tutti sistemati e fatto qualche metro di prova, torniamo sulla base galleggiante per ascoltare la guida esperta; a un certo punto però accade quello che le professoresse Pala e Cataudella non avrebbero voluto mai vedere, cioè un loro alunno in acqua. Naturalmente voi, pensando all’acqua del mare delle nostre spiagge a settembre, pensate a un’acqua con una temperatura mite, cioè intorno ai 18° C, peccato che ci troviamo a circa un’ora e trenta di treno da Helsinki e lì quella mattina la temperatura era di 9° C, senza contare che era nuvoloso e c’era un po’ di vento. Penso che l’ultima cosa che tutte le persone che conosco avrebbero mai fatto in vita loro, sarebbe stata proprio quella di farsi un bel bagno. Ma Salvo e Villy sono stati coinvolti in un “naufragio” in quanto, a causa di un leggero movimento di Villy, la canoa ha iniziato a inclinarsi lateralmente; l’istinto di sopravvivenza di entrambi non li ha fatti inclinare nella posizione opposta a quella della canoa, ma hanno deciso invece di cercare di “appoggiarsi in acqua”, come se fosse un supporto stabile e non un liquido; il risultato è stato che, un secondo dopo, la canoa era sottosopra e Villy insieme a Salvo erano immersi nell’acqua gelida del lago. Ma, come si dice, tutto bene quel che finisce bene…




Mercoledì 21 settembre, per far vedere a tutti noi del progetto Erasmus quanto fosse sostenibile Helsinki, abbiamo avuto la possibilità di visitare la città con delle guide esperte e, successivamente, siamo stati coinvolti in un “City Rally”; dopo essere stati suddivisi in sei gruppi da sette componenti, abbiamo partecipato a una sfida, che consisteva nel completare delle tasks, facendoci delle foto davanti a monumenti della capitale finlandese.
Infine, venerdì 22 settembre, alle ore 18:00, il seminario si è concluso con la consapevolezza di poter cambiare le abitudini sbagliate e migliorare la situazione ambientale, anche localmente.
Posso dire che è stato per me un Erasmus molto entusiasmante e coinvolgente perché questi seminari consentono di scambiare idee e conoscere culture di altri coetanei che risiedono in altri paesi. Inizialmente, è stato un po’ complicato interagire durante i dibattiti perché la sensazione che si prova è quella di non essere preparati abbastanza sull’argomento trattato, ma questa è solo una sensazione; infatti, iniziando a esprimere le proprie opinioni e idee, si nota fin da subito l’interesse di tutti i partecipanti a conoscere le idee altrui.
Io ho anche avuto la fortuna di partecipare alla prima parte del progetto, svoltasi a Otzenhausen in Germania nel mese di marzo, e posso dire che tutti i ragazzi, secondo me, dovrebbero, almeno una volta nella loro vita, partecipare a questi progetti, perché non appena si ritorna a casa, spesso con un po’ di tristezza perché l’esperienza fatta è stata molto positiva, si iniziano a vedere le cose in maniera diversa, e le abitudini che per altri nostri compaesani, e anche per noi, sembravano essere normali, tutto a un tratto ci appaiono non sempre corrette. Tutto questo si può notare solo e soltanto entrando in relazione con ragazzi che hanno culture diverse dalla nostra.
 



Giuseppe Fratantonio – Classe 5^ A1