Iniziativa
in collaborazione con il Lions Club di Modica
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Foto di Virginia Modica - 5^ GR1 |
Oggi, venerdì
20 gennaio 2023, la nostra scuola ha ospitato l’associazione Lions Club
di Modica per sensibilizzare gli studenti su due tematiche particolarmente
importanti e attuali quali la violenza sulle donne e il cyberbullismo. Nell’ambito
dell’iniziativa sono state inaugurate due panchine, rispettivamente di colore
rosso e giallo, sul marciapiede antistante il nostro Istituto.L’evento ha avuto inizio nei locali della Biblioteca storica dove sono intervenuti il nostro DS, Prof.
Rosolino Balistrieri, il Presidente del Lions Club di Modica Giuseppe Mazza, Giorgio
Carpenzano, funzionario della Polizia Postale che ha parlato dei pericoli della
Rete Internet e le signore Giovanna Zizzo e Vera Squadrito, mamme di vittime di
femminicidio che hanno condiviso con i presenti le loro toccanti storie.La prima a
parlare è stata Vera Squadrito, la mamma di Giordana, una ragazza di 20 anni uccisa
dal suo ex fidanzato con 48 coltellate, 24 sul corpo e 24 sul viso, a Nicolosi,
in provincia di Catania. “La violenza maschile” - dice la signora Squadrito - “ha
deciso di togliere la vita a una donna, il femminicidio non è altro che una
morte annunciata ma anche specifica perché si conosce il movente. Le donne
dovrebbero allontanarsi da uomini simili, il femminicidio accade perché l’uomo
ha potere su una donna. L’amore deve darci una forma di libertà, di
indipendenza nei confronti dell’altra persona.” La donna ha raccontato che la
figlia aveva anche un’app sul cellulare tramite la quale il fidanzato poteva
controllare le sue chiamate e i suoi messaggi; insomma, una relazione davvero
tossica quella di Giordana e del suo fidanzato. Giordana è cambiata per lui, ha
cambiato modo di vestirsi perché il fatto che lei indossasse dei jeans faceva
vergognare il suo ragazzo ad uscire con lei, poiché per lui sembrava una poco di
buono se quei jeans erano troppo stretti. Così Giordana vestiva con abiti
larghi che non facevano vedere le sue curve e che di conseguenza andavano bene
per il fidanzato. “A volte questi uomini si nascondano dietro gesti gentili,” –
ha continuato la madre - “a volte ti portano dei fiori, dicono delle belle
parole, e poi si rivelano per ciò che sono.” L’uomo ha una cattiva gestione
della rabbia, questo è chiaro. La madre ha detto anche che quando la figlia voleva
uscire con un’amica, prima ancora di chiedere il permesso a lei, doveva
chiederlo al fidanzato e se lui diceva di no, non andava. La convinceva con le
sue belle parole come ad esempio, “stasera al posto di uscire con la tua amica
resti con me, ti porto dei fiori e andiamo a mangiare una pizza” oppure “come
mai devi uscire con la tua amica? Non ti basto io? Cosa dovete fare? Dovete
andare a maschi?” La coppia aveva una bambina, che oggi si ritrova senza madre
e con il padre che è stato condannato a 30 anni di carcere. Giordana è stata
uccisa nel 2015 ma già nel novembre del 2014 aveva scritto una lettera il cui
messaggio principale era “insegnate il rispetto ai vostri figli maschi”; in
questa lettera Giordana invitava le donne a fare attenzione ai campanelli di
allarme, a fare attenzione agli atteggiamenti, a quel piccolo schiaffo e a quel
tono di voce troppo alto, infine diceva di denunciare. Due anni prima della sua
morte, Giordana aveva già denunciato il suo ex fidanzato, perché lei veniva
seguita e stolkerata dall’uomo.
Dopo la sua
testimonianza Vera Squadrito ha ceduto la parola a Giovanna Zizzo, madre di
Laura Russo, una bambina di 11 anni uccisa dal padre a Catania. La donna ha
raccontato che lei e il marito, che stavano insieme da quando avevano solo tredici
anni, decisero di sposarsi all’età di vent’anni, creando la loro famiglia
formata da quattro figli, due maschi e due femmine. Un giorno le bambine si
accorsero di una chat su Facebook del padre con un'altra donna, la quale si
presumeva fosse la sua amante. Le bambine raccontarono ciò alla madre che rimase
un po' incredula. Questa situazione le pesava fino a che un giorno raccontò al
marito ciò che avevano scoperto le loro figlie; lui cercò di negare fino a un
certo punto, ma dopodiché confessò alla donna che aveva un’amicizia speciale
con questa donna da ben otto anni. La moglie decise di voler prendere solo una
pausa di riflessione senza divorzio o separazione. L’uomo inizialmente sembrò
accettare la situazione, fino a quando, il 22 agosto 2014, durante la notte,
uccise la figlia piccola Laura, di soli 11 anni, ferendo anche l’altra, Marica,
di 14. Laura non riuscì a difendersi, mentre Marica iniziò a gridare
richiamando l’attenzione dei due fratelli che erano nella loro stanza e che
successivamente si imbatterono nel padre. Laura morì subito, Marica invece finì
in grave condizioni. Oggi sono passati otto anni da quel brutto giorno, Laura non c’è più, Marica invece è
diventata una splendida donna di 22 anni. La madre ci ha detto che si sentiva
in colpa per ciò che era successo a sua figlia e per questo ha deciso di vivere
per lei, portando all’interno delle scuole la storia di Laura.
Da oggi in
poi, ogni volta che vedremo le due panchine sul marciapiede della nostra scuola,
penseremo alle storie di Giordana e Laura, alle loro giovani vite spezzate da
uomini incapaci di amare, e a tutte le vittime di violenza sia fisica che
psicologica.
Virginia Modica – Classe 5^ GR1