Assenze che pesano
Cara nonna,
è passato un anno da quel maledetto quattro febbraio che ti ha portata via, e io ancora non accetto la tua assenza.
Quando chiudo gli occhi mi sembra di rivedere il tuo sorriso meraviglioso, mi sembra di sentire la tua voce dolce.
A volte, mi sembra di sentire il calore delle tue carezze e dei tuoi abbracci sempre carichi di amore…
Entrare in quella casa fredda è come ricevere una coltellata al cuore. È una ferita che non si è mai chiusa e che spesso sanguina facendomi molto male. Se chiudo gli occhi riesco ancora a vedere e a rivivere tutti i nostri momenti insieme, riesco ancora a vedere i giorni più belli e quelli più brutti. Rivedo ancora i giorni col sole e quelli con la pioggia.
Se chiudo gli occhi rivedo il bianco lucente dei tuoi capelli, rivedo le tue mani che preparano qualcosa di buono.
Poi… Poi riapro gli occhi e mi rendo conto che ciò che ho visto sono solo ricordi di giorni indelebili. Ripenso alle nostre telefonate, all’ultima in modo particolare, e mi sembra di risentire perfettamente la tua voce.
Oggi, mi manca parlare con te, raccontarti la qualunque cosa.
Mi manca entrare a casa e trovarti lì, a braccia aperte, sempre pronta ad abbracciarmi. Mi manca sentire i ritornelli delle canzoni che adoravi canticchiare. Mi manca ascoltare insieme a te le nostre canzoni preferite e passare tempo a ballarle. Mi manca ridere con te, e ormai mi sembra stupido ridere perché non posso più farlo con te…
Ogni tanto mi capita di riguardare le nostre foto che nascondono momenti indimenticabili che ho passato con te, e ripenso a tutto quello che hai fatto per me… E a questo pensiero riaffiora il rimorso di non averti ringraziata e di non averti salutata come meritavi.
A distanza di un anno, quando nelle sere stellate alzo gli occhi al cielo, quello stesso cielo che ti ha portata via, lontana da me, rivedo in quelle stelle i tuoi occhi dolci e nella luna rivedo quel tuo eterno sorriso.
Dal quattro febbraio sei la stella più luminosa del mio cielo, e sono sicura che brilli illuminando il mio cammino, proteggendomi dal male del mondo.
Sono sicura che quando parlo con te, per provare ad annullare la distanza tra il Paradiso e la città, tu mi ascolti… Proprio come hai fatto in questa vita terrena.
Dal quattro febbraio sei il mio Angelo Custode e, nonostante non sia più con noi, tu continui a vivere dentro il mio cuore, dentro tutti i momenti che abbiamo vissuto insieme, dentro le parole, dentro i sorrisi, dentro le canzoni che oggi fanno nascere un sorriso nel mio viso e fanno scendere una lacrima allo stesso tempo.
“La morte lascia un dolore al cuore che nessuno può guarire. L’amore lascia ricordi che nessuno può rubare”.
È vero, nonna! Hai lasciato un dolore immenso e un vuoto incolmabile, ma so che da lassù continui a ridere e a piangere insieme a me. So che da lassù mi proteggi e che sei sempre accanto a me.
è passato un anno da quel maledetto quattro febbraio che ti ha portata via, e io ancora non accetto la tua assenza.
Quando chiudo gli occhi mi sembra di rivedere il tuo sorriso meraviglioso, mi sembra di sentire la tua voce dolce.
A volte, mi sembra di sentire il calore delle tue carezze e dei tuoi abbracci sempre carichi di amore…
Entrare in quella casa fredda è come ricevere una coltellata al cuore. È una ferita che non si è mai chiusa e che spesso sanguina facendomi molto male. Se chiudo gli occhi riesco ancora a vedere e a rivivere tutti i nostri momenti insieme, riesco ancora a vedere i giorni più belli e quelli più brutti. Rivedo ancora i giorni col sole e quelli con la pioggia.
Se chiudo gli occhi rivedo il bianco lucente dei tuoi capelli, rivedo le tue mani che preparano qualcosa di buono.
Poi… Poi riapro gli occhi e mi rendo conto che ciò che ho visto sono solo ricordi di giorni indelebili. Ripenso alle nostre telefonate, all’ultima in modo particolare, e mi sembra di risentire perfettamente la tua voce.
Oggi, mi manca parlare con te, raccontarti la qualunque cosa.
Mi manca entrare a casa e trovarti lì, a braccia aperte, sempre pronta ad abbracciarmi. Mi manca sentire i ritornelli delle canzoni che adoravi canticchiare. Mi manca ascoltare insieme a te le nostre canzoni preferite e passare tempo a ballarle. Mi manca ridere con te, e ormai mi sembra stupido ridere perché non posso più farlo con te…
Ogni tanto mi capita di riguardare le nostre foto che nascondono momenti indimenticabili che ho passato con te, e ripenso a tutto quello che hai fatto per me… E a questo pensiero riaffiora il rimorso di non averti ringraziata e di non averti salutata come meritavi.
A distanza di un anno, quando nelle sere stellate alzo gli occhi al cielo, quello stesso cielo che ti ha portata via, lontana da me, rivedo in quelle stelle i tuoi occhi dolci e nella luna rivedo quel tuo eterno sorriso.
Dal quattro febbraio sei la stella più luminosa del mio cielo, e sono sicura che brilli illuminando il mio cammino, proteggendomi dal male del mondo.
Sono sicura che quando parlo con te, per provare ad annullare la distanza tra il Paradiso e la città, tu mi ascolti… Proprio come hai fatto in questa vita terrena.
Dal quattro febbraio sei il mio Angelo Custode e, nonostante non sia più con noi, tu continui a vivere dentro il mio cuore, dentro tutti i momenti che abbiamo vissuto insieme, dentro le parole, dentro i sorrisi, dentro le canzoni che oggi fanno nascere un sorriso nel mio viso e fanno scendere una lacrima allo stesso tempo.
“La morte lascia un dolore al cuore che nessuno può guarire. L’amore lascia ricordi che nessuno può rubare”.
È vero, nonna! Hai lasciato un dolore immenso e un vuoto incolmabile, ma so che da lassù continui a ridere e a piangere insieme a me. So che da lassù mi proteggi e che sei sempre accanto a me.
Forse tu sarai
già lì
In un gruppo di angeli
La tua immagine l'ho impressa qua
[…]
Sai ci manchi, sarai sempre qui tra noi
[…]
Angeli, tu sei lì con loro adesso
E noi qui, senza te, sappiamo non sarà mai più lo stesso
Ridere in quel modo tra di noi
Ma potrai da lassù indicarci la via
Se vuoi
In un gruppo di angeli
La tua immagine l'ho impressa qua
[…]
Sai ci manchi, sarai sempre qui tra noi
[…]
Angeli, tu sei lì con loro adesso
E noi qui, senza te, sappiamo non sarà mai più lo stesso
Ridere in quel modo tra di noi
Ma potrai da lassù indicarci la via
Se vuoi
Angeli – Paolo Meneguzzi
Alessia Antoci
– Classe 5^ S1