giovedì 25 gennaio 2024

Incontro con l'autore

 Un incontro esilarante a scuola.

Non c’è alcun dubbio sulla necessità che hanno i nostri ragazzi di ricercare dei “modelli” da seguire, degli ideali di giovani audaci e creativi che sono riusciti a farcela, giovani che hanno semplicemente creduto in se stessi e hanno scommesso sulle loro capacità puntando dritto sui loro sogni, coronandoli. L’energia e l’entusiasmo con cui oggi lo scrittore e giornalista siciliano Simone Rausi ha raccontato la genesi e lo sviluppo del suo romanzo hanno certamente colpito tutti i presenti, in particolare i ragazzi. Due classi dell’ITC del nostro istituto, oggi in biblioteca, dopo aver letto il romanzo “Il colore delle cose non dette”, hanno avuto la possibilità e il privilegio di conversare direttamente con l’autore del libro, il quale ha parlato di sé, del suo percorso formativo e della sua passione per la scrittura, una prerogativa che cambia il modo di guardare la vita e gli altri: una corrente interiore che prima o poi deve trovare il modo di esprimersi. 
E di certo il libro di Rausi ha suscitato tante emozioni anche perché molti studenti si sono rivisti in Nina, la protagonista, una ragazza fragile, piena di ansia e paure che alla fine riesce a recuperare quella parte di sé che aveva perduto. Gli studenti hanno ascoltato l’autore con vivo interesse e partecipazione, hanno potuto fargli delle domande e conversare con lui di altre curiosità e aspetti della sua vita professionale e privata.   

                                                                                                   
È stato bello per noi docenti presenti all’incontro osservare i nostri ragazzi che ammiravano con stima lo scrittore e alla fine si sono ancora trattenuti per gli autografi e per qualche selfie. Da docente che ha proposto il libro e l’incontro posso ritenermi molto soddisfatta del risultato conseguito, gli obbiettivi erano tanti, e devo ammettere che non è stato molto semplice avvicinare i giovani alla lettura, ma da oggi ho capito che non bisogna mai smettere di crederci, soprattutto non bisogna mai smettere di credere in loro, i nostri ragazzi, perché poi alla fine, anche i più svogliati riescono sempre a stupirti e sorprenderti quando meno te lo aspetti.

 

Prof.ssa Graziana Iurato