lunedì 11 marzo 2024

Comunità 2024

PERCORSO INDELEBILE

Col cuore pesante, carico di storia e di sofferenza, torno a casa da Cracovia, dopo 5 giorni di pura intensità emotiva e fisica, quelli dall’1 al 5 marzo di questo stesso anno, viaggio che certamente mai dimenticherò. Sono giorni in cui il cuore di ogni ragazzo o ragazza, ossia 69 cuori, accompagnati da 5 docenti, sono stati sconvolti da una vera tempesta di emozioni.

Il percorso è stato proposto dall’associazione “Spostiamo Mari e Monti “, nel mese di dicembre, con il nome di “Comunità di Memoria “. All’inizio sembrava abbastanza lontano, invece è già passato tutto, e questo significa che il seme è stato piantato. D’ora in poi bisognerà farlo crescere in ognuno di noi, facendo maturare il vero significato dell’accaduto, testimoniando tutto quello che abbiamo visto e vissuto.

Durante questi giorni abbiamo visitato il ghetto ebraico e il museo della fabbrica di Schindler a Cracovia, i campi di concentramento-sterminio di Auschwitz e Birkenau e Cracovia.  Abbiamo anche potuto visitare un po’ il resto della bella città di Cracovia.

Il Ghetto, un luogo emozionante, con le sue strade strette e le sue case decrepite, racconta storie di persone costrette a vivere con la paura costante della morte, gente che cerca di trovare comunque la forza di resistere e sperare. Durante la giornata, il luogo della città che mi ha colpito di più è stato una piazza con un’installazione di sedie, 30 circa: a me personalmente sembrava che sopra quelle sedie erano seduti loro, gli ebrei polacchi deportati, loro come persone e non come oggetti che venivano trasportati di qua e là, senza nessuna cura. Subito dopo abbiamo visitato il museo della fabbrica di Schindler. Essa può essere definita come un faro di speranza durante la Seconda Guerra Mondiale: ciò vuol dire che anche nei momenti più bui c’è sempre una luce che brilla. Schindler, con la sua geniale iniziativa, riesce a salvare circa 1200 ebrei destinati ai campi di concentramento e sterminio.

Il giorno che mi ha fatto capire davvero tutto è stato la domenica, una domenica di sole chiazzata da qualche nuvola. Nel corso della mattina abbiamo visitato Auschwitz 1 accompagnati dalla spiegazione di una guida davvero eccezionale. Le cose che mi hanno colpito di più sono stati, innanzitutto, i disegni dei bambini - finora mi chiedo come i bambini di quell’età capivano quello che stava accadendo e  riuscivano a rappresentarlo - le ciocche di capelli ammonticchiate, le scarpe ammassate. Il luogo più impressionante, credo per tutti, è stato la camera a gas: appena sono entrato con tutto il mio gruppo, ho pensato subito a tutte le grida delle vittime dell’orrore prima di morire. Per non parlare poi di Birkenau con le sue enormi baracche, in cui migliaia e migliaia di deportati hanno sofferto la fame, le malattie, la fatica, il freddo, le percosse.

A conclusione, vorrei invitare i ragazzi della mia età a fare questo viaggio, perché può aiutare a scoprire e capire lati nascosti di noi stessi.

Ringrazio tantissimo la scuola per aver aderito a questa iniziativa proposta dall’associazione, i professori che si sono presi la responsabilità di tutti noi, i peer e le guide che ci hanno accompagnato in ogni momento del nostro percorso, ma un grazie davvero particolare va ai miei compagni di viaggio.

Grazie di tutto! 

Giancarlo Incatasciato 3S1