venerdì 8 marzo 2024

Comunità 2024

Diari dai campi

"La giornata di oggi ai campi di Auschwitz e Birkenau è stata faticosa, non solo dal punto di vista fisico ma soprattutto mentale. Ma la nostra fatica equivale forse all’1% rispetto a quella provata dai deportati. Abbiamo toccato con mano una realtà tutt’ora per niente accettabile e comprensibile . Fin da subito ho avvertito quanto  questa esperienza mi abbia segnata e cambiata  profondamente. Non ci sono parole o foto che possano descrivere ciò che si prova visitando questi posti, posti che ti mostrano fino a che punto può arrivare la crudeltà umana. Sono posti freddi, di quel freddo che ti penetra dentro e ti segna per sempre.

Oggi tutti parlano di Auschwitz come se fosse una storia che non ci appartiene una storia ormai passata , finita, da dimenticare ; ma in realtà è qualcosa che tutt’ora, per quanto assurdo possa sembrarci, incide fortemente sul nostro presente. La mia speranza è che queste esperienze non si limitino ad essere semplicemente delle “gite di istruzione” , ma che lascino realmente la loro impronta dentro ognuno di noi, perché il mondo futuro per una vita migliore sarà nelle nostre mani. E da questo non ci resta che da imparare. Un grazie profondo va pure a tutte le persone che oggi, 3 Marzo, hanno condiviso con me questo forte momento."

Adamo Francesca 4GR2 

"Abbiamo vissuto un esperienza bellissima ma anche abbastanza toccante, questo viaggio mi ha fatto riflettere molto, su me stessa e sulle mie capacità di aprirmi con gli altri, io sono stata sempre una persona molto timida e in questo viaggio qualcosa in me è cambiato, è come se mi sentivo di potermi fidare delle persone che ancora non conoscevo ma che ho conosciuto. Ma non è cambiato in me solo questo aspetto, ovvero quello di aprirmi con gli altri,  ma anche dentro di me è cambiato qualcosa, prima di partire mi arrabbiavo per ogni singola cosa, ora invece mi sento più serena e più calma, ma mi sento anche più matura perché durante la visita ad Auschwitz sono riuscita ad affrontare la stanza dei bambini che è la parte che avevo più timore di affrontare, è stata una stanza veramente pesante, in cui mi si è sciolto il cuore e lo ammetto è scesa anche  qualche lacrima. Ringrazio i professori che ci hanno accompagnato in questa bellissima esperienza ma anche gli educatori che sono stati con noi per tutto il viaggio, ma ringrazio soprattutto i miei genitori che mi hanno permesso di fare questa bellissima esperienza. Grazie a tutti."

Giulia Celestre 3GR1

"Credo che questo viaggio mi sia stato di grandissimo aiuto. Non solo a me, ma anche a tutti gli altri miei compagni che si sono messi alla prova, proprio come ho fatto io. Sinceramente, prima di partire, pensavo che questo viaggio si trattasse di ricordare e vedere dal vivo gli orrori che sono stati commessi anni fa durante la seconda guerra mondiale. Ma mi sbagliavo. Questo viaggio si è rivelato invece come un’esperienza di crescita. I primi giorni sembrava come se non fosse cambiato niente, ma subito dopo mi sono accorto come già il cambiamento era iniziato ad avvenire già da quando eravamo in aereo. Sono una persona molto timida e che impiega molto tempo a relazionarsi, eppure sono riuscito in così poco tempo a relazionarmi con persone che non avevo neanche idea di chi fossero. Era la mia prima volta ad essere lontano da casa, nonostante ciò mi sentivo come se lo fossi. Stare in mezzo a tutti, parlando, ridendo, scherzando e condividendo tutte le nostre esperienze, sia positive che negative, mi ha decisamente fatto sentire come se fossi in una grande famiglia: un grande gruppo nel quale potevi essere tranquillamente te stesso senza pregiudizi."

Buscema Dario 3ITC2


"Riguardando i video che mi sono stati fatti lunedì 4 marzo durante la restituzione plenaria all’università ho pianto nuovamente. Ho pianto non tanto per il discorso che avevo fatto, ma perché mi sono soffermato a guardare i volti e gli sguardi di ognuna delle persone che erano lì presenti e che potevo vedere dai video. c’era chi mi guardava sorridendo, o chi ne faceva solo un accenno, chi mi guardava piangendo, chi indifferente o chi non mi guardava neanche. In quel momento mi sono sentito qualcuno, mi sono sentito libero parlando davanti a più di 200 persone senza alcun timore. Mi son sentito ancor più libero quando, poco prima, ci hanno annunciato di poter abbracciare chi volevamo, ne avevo bisogno. Tutti quegli abbracci hanno fatto crescere in me delle ali con cui poter volare all’infinito, sono andato oltre quei muri chiamati “incertezze”, “paure”, che ostacolavano la mia persona ed il mio vivere. è stato il giorno più bello della mia vita in cui è iniziato davvero il mio cambiamento. 

Non lo dimenticherò mai."


                                                                                                                    Simone Modica 4S1