mercoledì 3 settembre 2025

Pellegrini di Speranza

Giubileo dei Giovani

Quest’estate, io e la mia parrocchia siamo partiti insieme alla nostra diocesi per il Giubileo dei Giovani a Roma; è un evento cattolico celebrato ogni 25 anni, un periodo di riflessione, penitenza e perdono. Le domande erano tante, eppure a fine viaggio abbiamo fatto nostre le seguenti parole del papa: “Siamo fatti per questo: non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un'esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell'amore” (Papa Leone XIV). Durante quella settimana, abbiamo visto più di un milione di persone provenienti da 146 paesi in tutto il mondo riuniti là per attraversare le Porte Sante, aperte solo in occasione del Giubileo che si trovano nelle 4 basiliche papali maggiori: S.Pietro, S. Giovanni in Laterano, S.Paolo e S.Maria Maggiore. 

Foto di Davide Soli.
Oltre a questi luoghi , nel tempo libero abbiamo visto i monumenti principali di Roma e le piazze più famose. Abbiamo vissuto dei bellissimi momenti ma 3 sono quelli che porto dentro:
- La messa dei siciliani, un momento in cui ci siamo riuniti per partecipare alla celebrazione eucaristica che si è svolta nella parrocchia di S. Giovanni Bosco. 
- L’evento “Tu sei Pietro” degli italiani in piazza S.Pietro, dove abbiamo vissuto attimi di musica e riflessioni sulla fede con la partecipazione del cardinale Zuppi.
- La veglia notturna a Tor Vergata, in cui ha partecipato il Papa; abbiamo avuto modo di incontrarlo e sentire le sue parole. Tra le tante cose che ha detto una mi ha fatto vibrare l’anima: "C'è ancora bellezza nel mondo. Cè ancora speranza di potersi ritrovare, geograficamente e culturalmente distanti, ma l'uno a fianco all'altro”.

Foto di pg_ita.

Questo è ciò che ho avuto modo di vivere; parlo del sorriso di Mariarita alla fontata di Trevi, delle lacrime di Annasofia davanti al Colosseo e dell’emozione di Mariasole a Piazza San Pietro.
Foto di Mariella Arena.

Parlo della pelle d’oca ad ogni “Questa è la gioventù del Papa” e per ogni coro che abbiamo fatto e sentito per le strade di Roma, portando quell’allegria che ci ha accompagnati per tutto il cammino. 
Ne è valsa la pena per ogni doccia fredda, ogni pasto scadente, e ogni minuto passato in fila; bastava guardarsi intorno per ricaricarsi le batterie, rimboccarsi le maniche e continuare a camminare, nonostante il caldo e la stanchezza. 
Sono rimasta colpita dal clima di fratellanza che si percepiva in ogni momento, mi sono sentita pienamente parte della mia parrocchia, della diocesi di Noto, della Sicilia, dell’Italia, del mondo intero. Oltre ai vestiti sporchi, ho portato a casa il desiderio di sentire quell’unione con chi cammina accanto a me, di buttare giù quei muri e di imparare ad ascoltare Dio, me stessa e gli altri; per questo motivo ho raccolto pensieri di alcuni miei coetanei presenti a Roma.






AGNESE, Roma: Ciò che personalmente mi ha colpito e fatto riflettere molto é stato il vedere la nostra città, che noi viviamo tutti i giorni, attraverso i vostri occhi super entusiasti; siete riusciti a farci rivivere le bellezze di Roma che ogni tanto, anche troppo spesso, dimentichiamo di avere.

VINCENZO, Modica: Per me, le Porte Sante attraversate non sono state quattro, ma cinque; l’ultima è una porta invisibile aperta agli occhi di oltre un milione di persone a Tor Vergata, luogo che il 2 e 3 agosto è diventato magico. Non solo per l’arrivo del Papa, ma per l’unione che si è creata, capace di abbracciare ragazzi italiani e di ogni nazione, tutti insieme, accolti tra le braccia di Dio.

SARA E SOFIA, Milano: In questi giorni abbiamo compreso che vivere davvero richiede il coraggio di fare la cosa giusta, rimanendo fedeli ai valori a cui teniamo, senza lasciarci influenzare dalle pressioni esterne. Desideriamo che la gioia e la forza che abbiamo ricevuto durante il Giubileo si integrino nella nostra vita, influenzando sia le piccole sia le grandi decisioni.

BEATRIZ, Portugal: È stata una settimana in cui sono stata in grado di avvicinarmi a Dio, e mi è piaciuta molto la veglia di Tor Vergata. (testo tradotto)


Ognuno vive le esperienze diversamente, ma in fondo siamo stati tutti “Sotto la stessa Luce, sotto la Sua croce, cantando ad una voce”.

Mariausilia Buffa - 4ITC1