mercoledì 4 maggio 2016

La voce della protesta

La buona scuola di Renzi a noi studenti non piace.
Siamo nel 2016, ma poco o nulla è cambiato, politicamente parlando, rispetto agli anni precedenti, anzi! Le ingiustizie cui siamo stati abituati, anziché sconfitte, si sono oltremodo moltiplicate e, una tra tutte, se l’è proprio inventata il premier Renzi, ovvero la cosiddetta “riforma della Scuola”. Oggi  sembra una moda il fatto che ogni nuovo Governo punti l’obiettivo.
Si pensa sempre di fare una riforma anche se poi è chiaro che riforma significa tagli alla scuola, già povera di per sé.
Si pensa sempre di fare una riforma anche se poi è chiaro che riforma significa tagli alla scuola, già povera di per sé. 

E allora cosa pensa il Premier? Pensa di invertire radicalmente la rotta dando ampio potere ai Presidi, che potranno gestire la scuola a propria immagine e somiglianza, utilizzando professori a scelta personale, anche in barba a chi magari è vincitore di concorso!Come giovani riteniamo che il Premier prima di assumere qualunque decisione si debba confrontare con gli studenti,  debba ascoltare  cosa pensano di questa riforma, per cercare di individuare insieme a loro  una strada percorribile che possa inserirli nel mondo del lavoro e, soprattutto, che possa rispettare i loro diritti. Il Premier non può decidere da solo senza un confronto tra le parti, che poi sono quelle che vivono in prima persona la quotidianità scolastica, una realtà ora sicuramente diversa da quando lui frequentava la scuola. Ecco perché riteniamo importante prima il confronto con gli studenti che rappresentano il futuro dell’Italia che deve crescere senza l’imposizione di regole beffarde e penalizzanti per l’intera collettività scolastica.Con la riforma della buona scuola Renzi intende formare i giovani attraverso dei corsi di lavoro in aziende private e in orari extra scolastici, senza alcuna retribuzione. I professori vincitori di concorso potranno essere scavalcati da chiunque, basta essere graditi  al Preside; le scuole ricche diventeranno ancora più ricche e quelle con problemi di autonomia che faranno?…. ai posteri l’ardua sentenza!

Samuele Cannizzaro IVT1