venerdì 16 novembre 2018

Uno spettacolo per riflettere


Mirandolina

Foto di Leone Rosario Classe 4 A1
Giorno 7 novembre 2018, le classi del triennio del nostro istituto hanno assistito allo spettacolo teatrale "Mirandolina", tenutosi al teatro Garibaldi di Modica. Questa commedia, scritta nel '700 da Goldoni e adattata ai giorni nostri, vuole essere un momento di riflessione sull’emancipazione della donna. Ma nella società attuale la donna si è realmente emancipata?
Spesso, infatti, dietro un'apparente libertà si nasconde un individuo debole, come nel caso della protagonista di questa commedia. L'opera è recitata interamente dall’attrice protagonista Mirandolina, una donna sicura di sé e incapace di innamorarsi, la quale interagisce con dei robot di piccole dimensioni, che fin da subito fanno notare la superiorità della protagonista.
Mirandolina ha al suo cospetto numerosi uomini, quali:
- il Marchese di Forlipopoli, un nobile ormai povero, ma che conserva come unico valore la superbia;
- il Conte di Albafiorita, un nobile che cerca di far innamorare Mirandolina grazie al suo denaro, lo stesso denaro che gli ha permesso di comprare il suo titolo nobiliare;
- Fabrizio, un buon lavoratore e cameriere di Mirandolina, da sempre innamorato di quest'ultima;
- il Cavaliere di Ripafratta, un uomo misogino convinto di poter fare a meno delle donne. 
Ed è proprio quest'ultimo che incuriosisce Mirandolina. L’odio del cavaliere nei confronti delle donne diventa una spina nel fianco di Mirandolina, la molla che fa scattare l’azione, tanto che essa si pone come obbiettivo quello di farlo innamorare entro la fine della giornata. Mirandolina riesce nel suo intento, facendo innamorare il cavaliere, ma è proprio a questo punto che la situazione si ribalta. Entra infatti in scena un personaggio oscuro al posto del cavaliere-robot: le dimensioni appaiono adesso uguali a quelle di Mirandolina, la quale non ha più la situazione in pugno, ma viene sottomessa dal Cavaliere, che pur di ottenerla è disposto ad usare la violenza.
Foto di Rosario Leone- classe 4 A1
Su questo argomento potremmo aprire un interessante dibattito. Si potrebbe affermare che sia la donna stessa, con i suoi atteggiamenti persuasivi, la causa delle violenze che subisce, ma è vero anche che l'uomo si distingue dagli animali grazie alla capacità razionale di andare oltre il proprio istinto di dominio sull’altro. Non è normale infatti che un uomo non sappia controllare i propri istinti.
Alla fine dell'opera, potrebbe sembrare che Mirandolina scelga Fabrizio non per amore, ma semplicemente perché  Fabrizio è l'unico uomo, rispetto agli altri corteggiatori, a non aver un titolo nobiliare tale da far apparire Mirandolina un essere inferiore e quindi in posizione di subalternità; in realtà davanti al pericolo lei preferisce la protezione del matrimonio. Ancora una volta la relazione uomo donna viene a identificarsi con un gioco di potere, in cui domina  la primordiale legge di natura che impone al più forte di comandare sul più debole
Mirandolina non è un personaggio da ammirare secondo Goldoni, perché il suo scopo è quello di illudere e di sottomettere l'uomo, non riesce ad accettare la parità fra i due sessi. Imposta ancora la relazione uomo – donna sul rapporto di potere, per cui esiste chi domina e chi è dominato. Queste caratteristiche sono facilmente riconoscibili in molti soggetti della nostra società. Ed è proprio a causa di ciò, che le donne hanno dovuto affrontare delle vere e proprie sfide per ritrovare un posto nella società ed ottenere dei diritti. Ma non sarebbe il caso di impostare le relazioni tra uomo e donna sul rispetto e sulla complementarietà, piuttosto che su giochi di dominio e di potere del più forte che domina sul più debole?


Amore Giusy, Giannì Alessia - classe 4A1