Mirandolina
Foto di Leone Rosario Classe 4 A1 |
Giorno 7
novembre 2018, le classi del triennio del nostro istituto hanno assistito allo
spettacolo teatrale "Mirandolina", tenutosi al teatro Garibaldi di
Modica. Questa
commedia, scritta nel '700 da Goldoni e adattata ai giorni nostri, vuole essere
un momento di riflessione sull’emancipazione della donna. Ma nella società
attuale la donna si è realmente emancipata?
Spesso,
infatti, dietro un'apparente libertà si nasconde un individuo debole, come nel
caso della protagonista di questa commedia. L'opera è
recitata interamente dall’attrice protagonista Mirandolina, una donna sicura di
sé e incapace di innamorarsi, la quale interagisce con dei robot di piccole
dimensioni, che fin da subito fanno notare la superiorità della protagonista.
Mirandolina
ha al suo cospetto numerosi uomini, quali:
- il
Marchese di Forlipopoli, un nobile ormai povero, ma che conserva come unico
valore la superbia;
- il Conte
di Albafiorita, un nobile che cerca di far innamorare Mirandolina grazie al suo
denaro, lo stesso denaro che gli ha permesso di comprare il suo titolo
nobiliare;
- Fabrizio, un buon lavoratore e cameriere di Mirandolina, da sempre innamorato di quest'ultima;
- il
Cavaliere di Ripafratta, un uomo misogino convinto di poter fare a meno delle
donne.
Ed è proprio
quest'ultimo che incuriosisce Mirandolina. L’odio del cavaliere nei confronti
delle donne diventa una spina nel fianco di Mirandolina, la molla che fa
scattare l’azione, tanto che essa si pone come obbiettivo quello di farlo
innamorare entro la fine della giornata. Mirandolina
riesce nel suo intento, facendo innamorare il cavaliere, ma è proprio a questo
punto che la situazione si ribalta. Entra infatti in scena un personaggio
oscuro al posto del cavaliere-robot: le dimensioni appaiono adesso uguali a
quelle di Mirandolina, la quale non ha più la situazione in pugno, ma viene
sottomessa dal Cavaliere, che pur di ottenerla è disposto ad usare la violenza.
Foto di Rosario Leone- classe 4 A1 |
Su questo
argomento potremmo aprire un interessante dibattito. Si potrebbe affermare che
sia la donna stessa, con i suoi atteggiamenti persuasivi, la causa delle
violenze che subisce, ma è vero anche che l'uomo si distingue dagli animali grazie
alla capacità razionale di andare oltre il proprio istinto di dominio
sull’altro. Non è normale infatti che un uomo non sappia controllare i propri
istinti.
Alla fine
dell'opera, potrebbe sembrare che Mirandolina scelga Fabrizio non per amore, ma semplicemente perché Fabrizio è l'unico uomo, rispetto agli altri
corteggiatori, a non aver un titolo nobiliare tale da far apparire Mirandolina
un essere inferiore e quindi in posizione di subalternità; in realtà davanti al pericolo lei preferisce la protezione del matrimonio. Ancora una volta la relazione uomo
donna viene a identificarsi con un gioco di potere, in cui domina la
primordiale legge di natura che impone al più forte di comandare sul più debole
Mirandolina
non è un personaggio da ammirare secondo Goldoni, perché il suo scopo è quello
di illudere e di sottomettere l'uomo, non riesce ad accettare la parità fra i
due sessi. Imposta ancora la relazione uomo – donna sul rapporto di potere, per
cui esiste chi domina e chi è dominato. Queste
caratteristiche sono facilmente riconoscibili in molti soggetti della nostra
società. Ed è proprio a causa di ciò, che le donne hanno dovuto affrontare
delle vere e proprie sfide per ritrovare un posto nella società ed ottenere dei
diritti. Ma non sarebbe il caso di impostare le relazioni tra uomo e donna sul
rispetto e sulla complementarietà, piuttosto che su giochi di dominio e di potere
del più forte che domina sul più debole?
Amore Giusy, Giannì Alessia - classe 4A1