Testimonianza di un
sopravvissuto
“Mi chiamo Lello dell’Ariccia,
sono nato da una famiglia ebrea nel 1937 e ho 82 anni e mezzo.” In questo modo
si è presentato il presidente dell’associazione “Progetto memoria”, ospite
presso la nostra scuola, nel quale ha tenuto degli incontri con le classi del
triennio nei giorni 31 Gennaio e 1 Febbraio in occasione della ricorrenza della
Giornata della Memoria.
Lello dell’Ariccia ha fondato l’associazione per
portare la sua testimonianza a noi giovani, per far sì che si possano evitare
altri genocidi. Attraverso una ricostruzione storica il nostro ospite ci ha
ribadito un concetto fondamentale: le razze umane non esistono. A tal proposito
egli ha ricordato A. Einstein che emigrando negli Stati Uniti scrisse, nel
modulo che gli venne consegnato, sotto la voce razza la parola “umana” invece
che “razza bianca”. Dall’ebraismo sono nate tutte le altre religioni
monoteiste: nonostante siano diverse, sono tutte uguali perché venerano un
unico Dio, chiamandolo in modo diverso; ed è quindi paradossale fare delle
guerre in nome dello stesso Dio. Nel 313 a.C. Costantino divenne Imperatore ed
emanò un Editto contro tutte le religioni che non fossero cristiane. Per
effetto di tali disposizioni tutte le religioni pagane o precedenti scomparvero,
tranne l’ebraismo, ma da quel momento iniziò una convivenza difficile tra
cristiani ed ebrei a tal punto che gli ebrei dovettero essere facilmente
individuabili: col tempo dovettero mettersi un cappello a cono alto, poi dovettero
vivere separati e furono costretti ad andare a vivere in ghetti: quello di Roma
fu l’ultimo ad essere abolito nel 1870. Nel 1922 nacque la dittatura fascista
con Mussolini, il quale, dapprima dichiaratosi contrario alle discriminazioni
di razza, nel 1938 aderì alle leggi razziali proposte da Hitler, il quale fece
crescere l’idea della razza superiore, creando i campi di sterminio e
introducendo la stella gialla per identificare gli ebrei. La famiglia
dell’Ariccia purtroppo non si salvò, si salvarono solo Lello, suo fratello
minore e sua madre. La cosa che fece più male e offese gli ebrei fu
l’indifferenza di tutti. Nel 1943 la Russia recuperò prima i territori russi e
poi i territori occupati fino a Berlino, aprendo i campi e liberando le poche
persone sopravvissute. Lello dell’Ariccia ha concluso il suo discorso
parlandoci della sua speranza che tutto quello che ci ha detto fosse passato
prima dal nostro cuore e poi dal cervello, citando Pietro Terracina con la
frase: “la memoria non è il ricordo. Il ricordo si esaurisce con la fine della
persona che ricorda quello che ha vissuto. La memoria è come un filo che va dal
passato al presente ma poi deve raggiungere anche il futuro. Quindi il futuro è
condizionato dal passato e soltanto se faremo memoria la trasmetteremo poi alle
nuove generazioni, soltanto così possiamo sperare che il passato non torni”.
Occhipinti Carolina, Ruta Carlotta, Fronte Giulia,
Lucifora Marta,
Minardo Francesca- Classe 3 A1