sabato 8 febbraio 2020

Il dovere della memoria


Testimonianza di un sopravvissuto


“Mi chiamo Lello dell’Ariccia, sono nato da una famiglia ebrea nel 1937 e ho 82 anni e mezzo.” In questo modo si è presentato il presidente dell’associazione “Progetto memoria”, ospite presso la nostra scuola, nel quale ha tenuto degli incontri con le classi del triennio nei giorni 31 Gennaio e 1 Febbraio in occasione della ricorrenza della Giornata della Memoria.
Lello dell’Ariccia ha fondato l’associazione per portare la sua testimonianza a noi giovani, per far sì che si possano evitare altri genocidi. Attraverso una ricostruzione storica il nostro ospite ci ha ribadito un concetto fondamentale: le razze umane non esistono. A tal proposito egli ha ricordato A. Einstein che emigrando negli Stati Uniti scrisse, nel modulo che gli venne consegnato, sotto la voce razza la parola “umana” invece che “razza bianca”. Dall’ebraismo sono nate tutte le altre religioni monoteiste: nonostante siano diverse, sono tutte uguali perché venerano un unico Dio, chiamandolo in modo diverso; ed è quindi paradossale fare delle guerre in nome dello stesso Dio. Nel 313 a.C. Costantino divenne Imperatore ed emanò un Editto contro tutte le religioni che non fossero cristiane. Per effetto di tali disposizioni tutte le religioni pagane o precedenti scomparvero, tranne l’ebraismo, ma da quel momento iniziò una convivenza difficile tra cristiani ed ebrei a tal punto che gli ebrei dovettero essere facilmente individuabili: col tempo dovettero mettersi un cappello a cono alto, poi dovettero vivere separati e furono costretti ad andare a vivere in ghetti: quello di Roma fu l’ultimo ad essere abolito nel 1870. Nel 1922 nacque la dittatura fascista con Mussolini, il quale, dapprima dichiaratosi contrario alle discriminazioni di razza, nel 1938 aderì alle leggi razziali proposte da Hitler, il quale fece crescere l’idea della razza superiore, creando i campi di sterminio e introducendo la stella gialla per identificare gli ebrei. La famiglia dell’Ariccia purtroppo non si salvò, si salvarono solo Lello, suo fratello minore e sua madre. La cosa che fece più male e offese gli ebrei fu l’indifferenza di tutti. Nel 1943 la Russia recuperò prima i territori russi e poi i territori occupati fino a Berlino, aprendo i campi e liberando le poche persone sopravvissute. Lello dell’Ariccia ha concluso il suo discorso parlandoci della sua speranza che tutto quello che ci ha detto fosse passato prima dal nostro cuore e poi dal cervello, citando Pietro Terracina con la frase: “la memoria non è il ricordo. Il ricordo si esaurisce con la fine della persona che ricorda quello che ha vissuto. La memoria è come un filo che va dal passato al presente ma poi deve raggiungere anche il futuro. Quindi il futuro è condizionato dal passato e soltanto se faremo memoria la trasmetteremo poi alle nuove generazioni, soltanto così possiamo sperare che il passato non torni”.



Occhipinti Carolina, Ruta Carlotta, Fronte Giulia,
 Lucifora Marta, Minardo Francesca- Classe 3 A1