venerdì 14 febbraio 2020

Intervista ad un mastro del muro a secco


I muri a secco

Immagine tratta dal web
L’uomo fin dalla preistoria ha usato la pietra per accendere il fuoco, per costruire strumenti di lavoro, oggetti resi taglienti o perfettamente limati. Da quando è nata la proprietà privata la pietra è servita anche per costruire muri e delimitare la proprietà.




La costruzione di muri a secco è una delle invenzioni dell’uomo; sin dai tempi più antichi questa tecnica di lavoro si è diffusa in tutto il mondo abitato ed è rimasta invariata negli anni.
Nell’Italia meridionale c’è un vero e proprio patrimonio di opere a secco, soprattutto nel nostro territorio siciliano.
Per scoprire i segreti del mestiere abbiamo intervistato il signor Francesco Cerruto che costruisce muri a secco.
Da quanti anni fa questo lavoro?
Faccio questo lavoro da 40 anni. Ho iniziato all’età di vent’anni e ho avuto molti clienti che, rimasti contenti del mio lavoro, mi hanno richiamato o raccomandato ad altre persone.
C’è qualche differenza fra il modo di lavorare oggi e ieri?
Foto di Giulia Fronte
No, non c’è nessuna differenza, perché gli attrezzi e il metodo di lavoro non sono cambiati. Essendo una lavorazione antica, deve necessariamente seguire gli antichi metodi. Sta proprio qui la particolarità del muro a secco.
Come si costruisce il muro a secco?
Nel caso in cui ne esiste uno vecchio bisogna buttarlo giù, oppure bisogna prendere, raccogliere e selezionare delle pietre se il muro non esiste, dopo si tagliano le pietre come si vuole e a mano a mano che si sale la larghezza del muro si restringe.
Quali attrezzi si utilizzano?
Gli attrezzi sono: martello a testa (per rompere le pietre), il piccone e la mazza.
Come si riesce a tagliare le pietre nel punto giusto?
Basta prendere la mira e si dà un colpo secco, ma è necessario prendere la mano per tagliare le pietre perfettamente, è necessario allenarsi per molto tempo per affinare la tecnica.
Quanto tempo ci vuole per fare un muro a secco?
Dipende dalla lunghezza e dall’altezza, ma per fare un muro a secco largo circa quattro metri e alto un metro si impiegano circa otto ore.
Sono ancora richiesti i muri a secco oggi?
Si, sono molto richiesti, perché sono tornati di moda da qualche decennio, per un ritorno alla tradizione antica o come elementi decorativi. Vengono costruiti anche i muri a secco di contenimento per il terrazzamento.
E’ difficile oggi imparare questo mestiere?
No, non è difficile, basta prendere la mano; ci vuole buona volontà, sacrificio, pazienza, e saper imparare da un artigiano anziano con più esperienza.
Ci sono metodi diversi per costruire i muri a secco?
Sì, oggi dentro il muro a secco viene messo il cemento, ma serve solo per renderli più resistenti.
I muri a secco sono diventati patrimonio dell’Unesco e il poeta Carmelo Assenza ha anche scritto una poesia "Mura a siccu" in cui esalta l'importanza dei muri a secco; la loro costruzione non è vista come un mestiere, ma come un'arte. In un tratto della poesia l’autore dice "mura a siccu ca parrati sulu a cu bi sa capiri", infatti i muri a secco rappresentano anche un importante fonte storica che ci documenta le varie evoluzioni dei confini delle proprietà.
Nonostante sia un lavoro antico, oggi a Modica ci sono tanti giovani che lavorano la pietra e che continuano la tradizione tramandata dagli esperti del passato.

Giulia Fronte, Lucifora Marta, Carlotta Ruta – classe 3A1