mercoledì 22 aprile 2020

I cellulari sono dannosi per la salute?


Il parere della scienza



Il cellulare fa venire il cancro? Secondo la sentenza della Corte d’Appello di Torino c’è una correlazione tra telefoni e tumori. Tuttavia non ci sono ancora prove scientifiche chiare ed è anche per questo che la scienza smentisce.

I cellulari sono entrati in commercio negli anni ’80 ma si sono diffusi in modo esponenziale negli ultimi 2 decenni, al punto che è sempre più raro trovare persone che non ne fanno uso. Quello che desta allarme non è il numero degli utilizzatori in aumento, ma la quantità di tempo che ognuno passa
a contatto con l’apparecchio. L’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’OMS (IARC) ha classificato le onde a RF tra i “possibili cancerogeni umani” sulla base di prove però ancora limitate. Ma come funzionano veramente i cellulari? Ebbene questi ricevono e inviano segnali ai ripetitori più vicini. Per questo utilizzano onde a radiofrequenza (RF). Si tratta di una forma di radiazione non ionizzante, quindi incapace di indurre mutazioni cancerogene in maniera diretta (come invece i raggi X). Le RF però se intense possono scaldare i tessuti. Sono generate dall’antenna del cellulare e man mano che ci si allontana dal dispositivo diminuiscono. Al contrario più l’antenna è vicina alla testa della persona, maggiore è l’esposizione alle onde RF e l’assorbimento di energia da parte dei tessuti: un fenomeno facilmente verificabile è quello di utilizzare il cellulare per qualche minuto vicino all’orecchio senza appoggiarlo e constatare come i tessuti si scaldano anche in assenza di un contatto diretto. La quantità di onde RF assorbite da un’unità di tessuto biologico per unità di tempo è nota come il “tasso specifico di assorbimento” o SAR (specific absorption rate). I diversi modelli di cellulare hanno anche diversi SAR: il limite massimo in Europa è di 2 watt per kg misurati su 10 grammi di tessuto. Il valore del SAR è in genere indicato sull’apparecchio o sul sito del produttore nonché la distanza da mantenere dalle parti sensibili (in media 1-2 cm). Online è possibile trovare una classifica aggiornata di anno in anno e vedere se il proprio dispositivo è presente, il cellulare con il SAR più basso è il  Samsung Galaxy Note 8 pari a 0,17 w/kg mentre quello più alto è lo Xiaomi Mi A1 pari a 1,75 w/kg.

C’è chi dice che abitare vicino a un ripetitore aumenti le radiazioni, ebbene è il contrario. La massima emissione di onde RF avviene infatti quando il cellulare cerca la linea (per esempio durante una chiamata effettuata in auto o in treno). Ma tornando alla domanda che ci siamo posti prima: il cellulare fa venire il cancro? Ebbene a oggi non ci sono prove scientifiche certe e incontrovertibili che l’uso del telefono causi il rischio di alcune forme di tumore. È giusto però dire che gli studi non sono in grado di rilevarlo in soli 15-20 anni (che sarebbe pressappoco il periodo di tempo in cui abbiamo fatto un uso più massiccio di tali apparecchiature) e che i tumori cerebrali hanno lunghi periodi di latenza (anche fino a 30 anni). Se un rischio effettivo esiste dunque, sarà visibilie solo tra qualche anno. Nel frattempo, per evitare questa incognita, è buona cosa adottare alcuni semplici accorgimenti come evitare di utilizzare il cellulare a diretto contatto con l’orecchio, preferendo l’uso degli auricolari o del vivavoce, come anche non tenere l’apparecchio sul corpo (per esempio la tasca dei pantaloni) ma riporlo nella borsa o nella giacca. Bastano davvero pochi centimetri perché il livello di esposizione si riduca drasticamente.

Catherine Scolaro classe III S1