martedì 21 aprile 2020

Tra passato e presente


Le pandemie nella Storia



La nostra storia ci racconta numerose epidemie più o men gravi che hanno portato alla morte di centinaia di milioni di uomini. Una delle peggiori nell’antichità fu la peste di Giustiniano che colpì l’impero Bizantino causando una diminuzione demografica tra le più devastanti della storia.
In Europa una delle peggiori dell’epoca medievale fu la Peste nera (metà del 1300) che durò per circa 5 anni riducendo al popolazione dell’epoca ad un terzo, la peste fu portata dai topi e
si diffuse rapidamente a causa della scarsa igiene in cui si viveva. Tutt’ora si accertano dei casi in tutto il mondo. Già in quell’epoca furono adottate misure restrittive per cercare di limitare la diffusione.
Dell’epoca moderna ricordiamo tra le più importanti malattie quella prodotta da un virus letale che si può trasmettere solo attraverso liquidi biologici: l’AIDS, che ha colpito ogni parte del mondo anche se con percentuali diverse. Per l’AIDS non esiste nessun vaccino ma è possibile prevenirlo adottando comportamenti corretti; allo stesso modo è possibile contenere un’altra malattia virale che in passato ha causato innumerevoli morti, ovvero la Sifilide. Una delle più gravi pandemie del xx secolo è stata la Spagnola, un’influenza che colpì soprattutto i giovani e che causò 50 milioni di morti.
Anche il Colera ha causato milioni di morti e ancora oggi il batterio non è stato eliminato del tutto dall’ambiente soprattutto dove le condizioni igienico-sanitarie scarseggiano. Tra le altre epidemie ricordiamo anche la Malaria che è la seconda malattia infettiva dopo la Tubercolosi.
Oggi siamo nel 2020 e nonostante nella maggior parte del pianeta si vive in condizioni igienico-sanitarie sicuramente migliori rispetto al passato e le tecnologie applicate alla medicina ci aiutano a prevenire o quanto meno a trovare presto cure a diversi tipi di malattie, ci ritroviamo da qualche mese a questa parte a vivere una nuova pandemia a livello mondiale: il covid-19 o comunemente conosciuto come corona virus. E’ una malattia infettiva causata da un virus che non è mai stato riscontrato prima negli esseri umani. Questo virus si manifesta inizialmente come una banale influenza con tosse e febbre, ma può evolvere in una vera e propria malattia respiratoria come la polmonite, portando nei casi più gravi fino alla morte. La malattia ha cominciato a diffondersi lo scorso novembre in Cina nella provincia di Wuhan e velocemente ha provocato centinaia di vittime. Il Governo cinese ha dunque tempestivamente attivato delle particolari misure di restrizione. Dato che il corona virus si diffonde tramite contatto con una persona infetta che tossisce o starnutisce o anche tramite goccioline di saliva, tutti in Cina hanno cominciato a munirsi di mascherine protettive, successivamente sono stati ridotti gli spostamenti e il traffico dei turisti per cercare di contenere la  diffusione. Le altre nazioni però in un primo periodo hanno presso sotto gamba questa situazione, tant’è vero che in poche settimane ci sono stati i primi contagi in altri paesi, quali la Corea per prima e subito dopo anche nel nostro paese, in particolare il primo focolaio si è avuto in provincia di Milano e si è allargato in tutta la Lombardia in pochissimi giorni. Il nostro Governo ha subito provveduto a emanare decreti restrittivi per salvaguardare la popolazione. Purtroppo la gente non ha dato la giusta importanza a queste normative e, come abbiamo potuto vedere dai telegiornali, ci sono state delle vere e proprie migrazioni di persone dal Nord al Sud che hanno provocato l’espansione del virus in tutt’Italia. A questo punto sono stati diffusi altri decreti, seguiti da forti restrizioni che hanno portato alla chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, hanno limitato gli spostamenti e la chiusura di attività non necessarie solo in alcune regioni e dopo pochi giorni questa restrizione è stata rivolta a tutte le regioni d’Italia fino al punto che non è più possibile spostarsi da un comune all’altro se non per motivi validi e comprovati. Adesso sembra di vivere in un'altra realtà dove non puoi stare a meno di 1 metro di distanza da un altro, per uscire è necessario indossare mascherina e guanti; per fare la spesa può uscire soltanto un membro della famiglia e davanti ai supermercati si vedono lunghe file per poter entrare. Se ci si ammala non è possibile andare nemmeno dal dottore; molte famiglie sono rimaste separate e molte altre in gravi difficoltà economiche perché non è possibile andare a lavoro. La scuola si è organizzata in brevissimo tempo con la didattica a distanza al fine di completare l’anno scolastico. Ci ritroviamo quindi ognuno chiuso nella propria casa continuando le nostre relazioni con i nostri compagni ed i professori solo tramite webcam.
Quado tutto ciò finirà credo che difficilmente riusciremo a ritornare alla normalità, alle nostre abitudini, al nostro modo di rapportarci con gli altri, credo che questo senso di paura di contagio possa portare a un altro modo di approccio con le persone. Sono convinto quindi che ci vorrà del tempo per ritornare come prima, ovvero persone calorose ed accoglienti come siamo noi italiani, ma sono sicuro anche che se mai ci dovessimo trovare nuovamente in situazioni simili saremo pronti ad accettare e a mettere in atto tutte le restrizioni che ci verranno chieste.
#iorestoacasa #andràtuttobene #celafaremo

Oddo Luca - classe III A1