martedì 15 dicembre 2020

Fino a che punto possono arrivare le parole dette bene o male?

L’arma più pericolosa


Immagine tratta dal web
La parola è ciò che ci distingue dagli altri animali, la nostra caratteristica, quella che rende la razza umana più evoluta e complessa. Tutti noi, in un modo o nell'altro, ci troviamo obbligati a comunicare con altre persone tramite la parola, che a noi sembra una cosa scontata e semplice, ma che è la più complessa delle comunicazioni mai esistite, insieme alla scrittura e all’arte. 
Basta pensare che la parola riesce a far emozionare, può portare amore o odio, felicità o tristezza, gioia o rabbia, e tanti altri sentimenti contrastanti. 
La parola distrugge e crea; infatti, anche tramite le parole noi possiamo distruggere, esse sono un’arma di massa, un’arma che noi diamo per scontata pensando che le armi siano solo quelle materiali, armi da fuoco, da combattimento, il nostro corpo, ma non è così. Le parole alimentano l’odio e la rabbia, sono quelle che fanno iniziare le guerre, i combattimenti, i litigi; ad esempio, quando litigate con un amico, di certo non è perché vi ha puntato una pistola alla tempia, ma è perché ha usato delle parole poco adatte, oppure non ne ha usate per niente, perché anche non usarle può distruggere una persona, sia emotivamente che fisicamente. Questo ci fa capire che le parole possono distruggere un'amicizia, un amore, un sentimento, anche brutto come la tristezza, ma anche creare, visto che le parole creano speranza, gioia e pace. 
Riflettiamoci, quando una persona sta avendo qualche problema emotivo, cosa fa? Sì, fa proprio quello che avete pensato, va in cerca di conforto, che può essere un conforto fisico, dato da un abbraccio o da una carezza, ma il conforto a cui ricorriamo per la maggior parte delle volte è la fatidica parola. La parola può essere detta da una persona a noi cara o da una persona a cui crediamo e in cui riponiamo fiducia. Quante volte poi per cercare un po’ di conforto andiamo in chiesa per ascoltare la “parola di Dio”, giusta o sbagliata che sia; noi ci culliamo in essa, per non soffrire ulteriormente. Anche le parole di uno sconosciuto possono aiutare; se ci pensate, proprio per il potere curativo che hanno le parole, esistono gli psicologi e i gruppi di sostegno, ad esempio quelli per le persone che soffrono di dipendenza da alcool, i cosiddetti “Alcolisti Anonimi”, persone, riunite in gruppo, con lo stesso problema che raccontando le proprie esperienze e si aiutano a vicenda.
La parola è l’arma più usata dai bulli che ricorrono anche alle mani, ma non sono le percosse a distruggere, ma le parole; una frase sbagliata, infatti, può portare il ragazzo bullizzato, a volte, anche al suicidio. Le parole, quindi, possono uccidere come dar vita; quanti esponenti della lotta antimafia sono stati uccisi, perché hanno parlato troppo, o quante donne sono state uccise durante la caccia alle streghe del XVIII perché dicendo qualche parola di troppo venivano considerate streghe e messe al rogo; ve lo dico io, troppe! 
Quindi, persone che state leggendo questo articolo, state attente alle parole, siete dotate dell’arma più potente di tutte, altro che il tasto rosso sulla scrivania del Presidente americano, le parole fanno più male di una guerra atomica. Alla fine, se ci pensate, sono proprio le parole quelle che possono far schiacciare quel tasto.
 

Alessandra Tarantino – Classe 3^ CA1