L’arma più pericolosa
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La parola distrugge e crea; infatti, anche
tramite le parole noi possiamo distruggere, esse sono un’arma di massa, un’arma
che noi diamo per scontata pensando che le armi siano solo quelle materiali, armi da fuoco, da combattimento, il nostro corpo, ma non è così. Le parole
alimentano l’odio e la rabbia, sono quelle che fanno iniziare le guerre, i
combattimenti, i litigi; ad esempio, quando litigate con un amico, di certo non
è perché vi ha puntato una pistola alla tempia, ma è perché ha usato delle
parole poco adatte, oppure non ne ha usate per niente, perché anche non usarle
può distruggere una persona, sia emotivamente che fisicamente. Questo ci fa
capire che le parole possono distruggere un'amicizia, un amore, un sentimento,
anche brutto come la tristezza, ma anche creare, visto che le parole creano
speranza, gioia e pace.
Riflettiamoci, quando una persona sta
avendo qualche problema emotivo, cosa fa? Sì, fa proprio quello che avete
pensato, va in cerca di conforto, che può essere un conforto fisico, dato da un
abbraccio o da una carezza, ma il conforto a cui ricorriamo per la maggior
parte delle volte è la fatidica parola. La parola può essere detta da una
persona a noi cara o da una persona a cui crediamo e in cui riponiamo fiducia.
Quante volte poi per cercare un po’ di conforto andiamo in chiesa per ascoltare
la “parola di Dio”, giusta o sbagliata che sia; noi ci culliamo in essa, per
non soffrire ulteriormente. Anche le parole di uno sconosciuto possono
aiutare; se ci pensate, proprio per il potere curativo che hanno le parole,
esistono gli psicologi e i gruppi di sostegno, ad esempio quelli per le persone
che soffrono di dipendenza da alcool, i cosiddetti “Alcolisti Anonimi”,
persone, riunite in gruppo, con lo stesso problema che raccontando le proprie
esperienze e si aiutano a vicenda.
La parola è l’arma più usata dai bulli che
ricorrono anche alle mani, ma non sono le percosse a distruggere, ma le
parole; una frase sbagliata, infatti, può portare il ragazzo bullizzato, a
volte, anche al suicidio. Le parole, quindi, possono uccidere come dar vita; quanti
esponenti della lotta antimafia sono stati uccisi, perché hanno parlato troppo,
o quante donne sono state uccise durante la caccia alle streghe del XVIII
perché dicendo qualche parola di troppo venivano considerate streghe e messe al
rogo; ve lo dico io, troppe!
Quindi, persone che state leggendo questo
articolo, state attente alle parole, siete dotate dell’arma più potente di
tutte, altro che il tasto rosso sulla scrivania del Presidente americano, le
parole fanno più male di una guerra atomica. Alla fine, se ci pensate, sono
proprio le parole quelle che possono far schiacciare quel tasto.
Alessandra
Tarantino – Classe 3^ CA1