La diversità non è un difetto
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Lui giocava nella squadra dell’oratorio della sua città, faceva il
portiere perché il mister lo riteneva troppo cicciottello per giocare in
attacco, ma si divertiva anche stando in porta. Nella sua classe non aveva
molti amici e spesso quelli delle altre classi lo deridevano ma lui non poteva
fare niente per cambiare le cose e quindi non ci pensava. Trascorsi i mesi si
ritrovò in un nuovo ambiente, da solo, senza nessuno: era il nuovo mondo della
scuola superiore. Nella sua classe venne subito preso di mira per il suo
aspetto fisico, ma questa volta non riuscì a passarci sopra. Fu allora
che si convinse di cambiare. Lui desiderava tantissimo essere come suo
cugino Paolo, alto, muscoloso, bello, e allora decise di darsi da fare, iniziò
ad andare agli allenamenti tutti i giorni e ad allenarsi per più ore del
normale. Purtroppo però non riusciva a resistere al cibo, era il suo peggior
nemico; infatti, non riusciva a dimagrire, era sempre allo stesso punto. Il suo
animo era sotto lo zero e allora prese una decisione molto difficile per lui
che, però, poteva portarlo dove voleva arrivare: smettere di mangiare. Nei
giorni seguenti Giacomo usciva la mattina per andare a scuola e tornava la sera
dopo l’allenamento, dicendo a sua madre, che gli credeva sempre, che avrebbe
pranzato e cenato fuori con i suoi amici. Subito nei primi giorni si vide un
miglioramento e lui ne era entusiasta, ma sul campo ne risentiva, non aveva più
le stesse forze di prima, ma nonostante ciò decise di continuare a non
mangiare; beveva solo bibite gasate che gli davano energia e mangiava ogni
tanto della cioccolata. Pure il sonno ne risentì, non riusciva più a dormire bene
e dopo le prime settimane aveva già tutta la mente annebbiata. Dopo il primo
mese di bibite gasate e cioccolata Giacomo sembrava uno zombie, quasi non si
teneva più in piedi però stava riuscendo nella sua impresa. Fino a quando
arrivò il giorno fatale. Un pomeriggio, arrivato al campo
dove si allenava la sua squadra, iniziò l’allenamento, ma qualcosa andò storto;
dopo la prima mezz’ora Giacomo non ce la fece più e cadde per terra: aveva
avuto un attacco cardiaco dovuto alla mancanza di cibo. Quando si risvegliò
vide sua madre piangere davanti a lui e in quell'istante capì la lezione: bisogna
sapersi accettare e non desiderare di essere diversi da come si è.
Luca Verdelli – Classe 1^
CA1