martedì 26 gennaio 2021

La musica della mia vita

Sara Floridia: il racconto di un sogno


Foto di Sofia Spadaro - 5^ T1

Sara ha 18 anni, tante insicurezze e un cassetto pieno di sogni e obiettivi da realizzare. Proprio per questo, a noi di Eureka è venuta voglia di fare quattro chiacchiere con lei il 16 gennaio durante l’Open Day della nostra scuola.
Durante le quattro giornate dedicate agli Open Day volevamo, seppur nel nostro piccolo, provare a instaurare un dialogo con i ragazzi che dovranno intraprendere il percorso delle scuole superiori che, però, andasse oltre le descrizioni tecniche della nostra scuola o delle competenze che essa può lasciare e raccontasse, invece, il modo in cui lavoriamo per il nostro blog. Da questa idea, è nata l’intervista a questa giovane ragazza, frequentante il quinto anno dell’indirizzo Turistico del nostro Istituto, che coltiva premurosamente dentro di sé il sogno di diventare cantante, perché, aldilà degli studi e della scuola, ognuno di noi ha qualcosa dentro al proprio cuore per cui vale la pena combattere.


Ciao a tutti, il mio nome è Sara e sono qui per parlarvi di un sogno, il mio sogno. Tutto inizia il 10 ottobre 2019, quando decido di aprire il mio canale YouTube; ho scelto questa piattaforma perché penso sia molto vicina al pubblico giovanile, al quale soprattutto mi rivolgo con le mie canzoni e a cui posso trasmettere le mie emozioni e le mie passioni. 
Come ti è venuta l’idea del canale? Raccontaci la tua storia.
Ho deciso di aprire il canale quando, soprattutto dopo aver pubblicato il mio primo inedito, mi sono resa conto di aver riscosso molto successo. Ecco, questo sicuramente è servito a darmi quella spinta in più e a convincermi che i tempi dei canti sotto la doccia erano finiti, adesso dovevo cantare non solo per me, ma anche per chi voleva ascoltarmi. Inutile dire che, come in ogni cosa, purtroppo non è sempre tutto rose e fiori, e se un giorno i commenti ti identificano come la migliore, può darsi che il giorno dopo inizino a criticarti, e ahimè, non sempre si tratta di critiche costruttive.
Ci hai appena parlato del peso che possono avere dei commenti negativi, cosa ti senti di dire a chi invece si fa abbattere emotivamente da questi?
In realtà non penso ci sia un modo o una strada da seguire per non rimanere feriti dai feedback negativi, ciò che però mi sento di dire ai ragazzi della mia età, che al giorno d’oggi vivono sempre più spesso queste situazioni, è di provare almeno a non dar loro troppa importanza. Ben vengano le critiche costruttive, ma le offese gratuite non ti permettono di crescere e di migliorare e, quindi, giudicare senza sapere e senza conoscere, per quanto mi riguarda, è solo spreco di tempo ed energie.  
Ma ritorniamo alla tua passione. La prima domanda che sicuramente tutti vorrebbero rivolgerti è: cos’è per te la musica?
Per me la musica è vita e non lo dico con superficialità, ma perché credo davvero che sia solo grazie a lei se ho superato momenti difficili della mia vita, dove tutto sembrava andare a rotoli. Il mondo attorno a me può crollare, ma quello che mi basta fare è mettere le cuffie alle orecchie, far partire la mia traccia preferita e lasciarmi trasportare da quelle emozioni che solo la musica può darti. Col tempo, ho trovato in lei un’amica con cui potermi sfogare in qualsiasi momento, e proprio per questo ho intrapreso la mia carriera da autodidatta; scrivere e cantare mi liberava da tutta la sofferenza che avevo dentro e che non sarei mai riuscita a esprimere parlando.
Alla tua età non è facile essere così decisi sul proprio futuro. Come hai capito che questa è la strada giusta per te?
L’ho capito quando ho iniziato a vedere la musica come un bisogno naturale dentro di me. Come vi ho appena detto, solo così posso liberarmi da qualsiasi paura e qualsiasi turbamento, quindi, per me è come se fosse un bisogno, un’esigenza per andare avanti. Ovviamente queste sensazioni mi hanno portata anche a pensare di voler trasformare la mia passione nel mio futuro lavoro ed è proprio per questo che inizierò delle lezioni di canto per crescere anche da un punto di vista tecnico.
Ti capita mai di aver paura di non riuscire a realizzare i tuoi sogni?
Sì, mi capita spesso. Bisogna essere realisti e, purtroppo, il mondo della discografia e della musica in generale non sempre premia le persone con un talento naturale, preferisce piuttosto dare voce alle hit che scaleranno le classifiche. Nonostante questo, però, non cambia la concezione che ho della musica, che per me non è un banale modo per conquistare il mercato, ma un “sogno”, e in quanto tale, lo coltivi e ti rimane dentro, perché solo continuare a sognare ti fa sentire viva davvero.
Da quando hai iniziato questo percorso, nei momenti di gioia e in quelli più bui, chi è la persona che ti è stata più vicina, appoggiandoti e sostenendoti sempre?
La prima persona che mi viene in mente è senza dubbio mia mamma che, oltre a riempirmi dell’immenso amore materno che qualsiasi figlia desidera, è stata ed è la mia più grande sostenitrice e la mia prima fan. Penso che la mia passione abbia delle radici proprio in lei che, proprio come me, fin da ragazza nutre questo amore per la musica. Il pubblico può anche non apprezzarti sempre, ma quando gli occhi di tua madre brillano, non hai bisogno di conquistare nessun’altro.
Concentriamoci sul tuo canale, quali sono i generi che possiamo rintracciare nelle tue canzoni?   
Il mio primo amore è da sempre stato il genere pop, quando voglio raccontare emozioni, come ad esempio delusioni d’amore, scelgo sempre questa strada. Sono comunque aperta a vari generi, mi sono cimentata anche nel rap, ideale per sfogare sentimenti forti quali la rabbia.
L’intervista è arrivata al termine. Quale messaggio vorresti lasciare ai tuoi ascoltatori e ai tuoi lettori?
La prima cosa che da sempre voglio trasmettere con la mia musica è ascoltare il proprio cuore e le proprie emozioni, mai mollare e inseguire sempre i propri sogni; ciò che conta non sono le parole, ma quello che suscitano in te quando sei sola, sul tuo letto, a luce spenta, cuffie alle orecchie e tutto il resto fuori. 



Alessia Cicero - Classe 5^ T1