martedì 29 marzo 2022

Un orrore chiamato guerra

Riflessioni su un testo di Gino Strada

 


Immagine tratta dal web
Gino Strada, fondatore dell’organizzazione umanitaria Emergency scomparso nel 2021, sostiene che la guerra è morti, ancora di più feriti, quattro feriti per ogni morto. Per lui i feriti sono il “lavoro incompiuto” della guerra, coloro che la guerra ha colpito ma non è riuscita ad uccidere, coloro che sono stati e continuano a essere l’unico contenuto della guerra, uguale in tutti i conflitti.
Purtroppo viviamo ancora oggi i disastri causati dalla guerra. Prendendo come esempio l’ultima guerra scoppiata in Ucraina nel febbraio ’22, che sta interessando direttamente e indirettamente l’Europa, si può evincere quanto, ancora oggi, l’uomo sia rimasto crudele con sé stesso e i suoi simili.
Le vittime continuano a essere sempre più civili; quelli che riescono a salvarsi si nascondono e poi scappano, senza una meta, solo per salvarsi dall’orrore che la guerra è.
Tante le città rase completamente al suolo, tanti gli orrori causati, tante le persone che da civili diventano profughe.
“La guerra piace a chi non la conosce.” - Erasmo da Rotterdam
Non è vero che lo scopo della guerra è quello di sconfiggere il terrorismo, poiché più che sconfiggerlo lo si alimenta; non è vero che con la guerra si vuole rimuovere un dittatore e portare libertà e democrazia, perché i dittatori continuano a portare avanti il loro obiettivo e le persone vengono private di libertà e democrazia.
Gli scopi di una qualsiasi guerra sono soggettivi di chi accende la miccetta della bomba per farla esplodere.
Non è vero che se la guerra non ci tocca personalmente, allora non occorre darle importanza. Dicevamo così anche a inizio pandemia: - Tanto chissà se mai arriverà fino a noi! -, e vediamo ora dove siamo arrivati e come siamo diventati. Perché anche questa è una guerra, anche questa ha avuto e continua ad avere vittime.
Molti Paesi dell’Asia Minore o dell’Africa vivono la guerra giorno per giorno ormai da tempo. Ma non vi si dà tanta importanza perché tanto la cosa non ci tocca, perché tanto…
Non si è capito che anche la mancanza di acqua e viveri è forma di guerra con perdita di migliaia di civili. Perché anche questa è guerra. È sbagliato associare la guerra solo all’uso delle armi, perché la guerra può avere diversi aspetti e può essere combattuta anche senza armi.
L’unica cosa che tutte le guerre hanno in comune è il numero esorbitante di vittime civili, che ha quasi sostituito quello dei combattenti.
Occorrerebbe una rivoluzione della mente dell’uomo in generale per cercare di fargli capire l’orrore che la guerra è, e cercare di evitare il ripetersi di tali orrori in futuro perché, alla fin fine, a pagarne le conseguenze siamo noi civili in primis.
 
 

Francesco Calabrese – Classe 5^ CA1