Boccaccio racconta Dante nel film di Pupi Avati
Immagine tratta dal web |
Il film racconta la vita del celebre poeta Dante
Alighieri attraverso il pellegrinaggio fatto da Giovanni Boccaccio per
consegnare il "risarcimento tardivo" a suor Beatrice, figlia di
Dante, che vive a Ravenna. Con questo percorso, Boccaccio rivive i migliori anni del poeta,
concentrandosi soprattutto sugli anni vissuti in esilio. Il film è ricco di
storia quanto di poesia, per invogliare chi lo guarda ad apprezzare al meglio
il famoso poeta.
Ci sono state molte scene che mi hanno colpito particolarmente, sia per il significato che per il modo in cui sono state raccontate dal regista. Mi è piaciuto molto il fatto che il regista abbia voluto raccontare un Dante che non si è mai visto, un Dante come persona, con emozioni e sentimenti, anche se c'è da dire che viene raccontato principalmente attraverso il punto di vista di Boccaccio.
Una scena molto bella è stata quella del primo saluto di Beatrice al poeta, nella quale emerge l'importanza del numero nove: è come se il destino avesse voluto far incontrare di nuovo Dante e Beatrice, dopo nove anni dal primo incrocio di sguardi, per ribadire che il loro amore non è mai finito. Con il saluto da parte di Beatrice, Dante ha ricevuto non solo la "salute", ma anche la "gentilezza".
La scena del film che mi è piaciuta di più in assoluto è stata quella in cui viene recitata la poesia "Tanto gentile e tanto onesta pare", perché quando Beatrice risponde a Dante recitando la poesia è come se sentisse di appartenere a lui anche se era stata legata in matrimonio ad un altro uomo.
Consiglio di vedere questo film soprattutto alle persone amanti di Dante e della poesia, ma anche a chi desidera conoscere meglio la storia del poeta.
Ci sono state molte scene che mi hanno colpito particolarmente, sia per il significato che per il modo in cui sono state raccontate dal regista. Mi è piaciuto molto il fatto che il regista abbia voluto raccontare un Dante che non si è mai visto, un Dante come persona, con emozioni e sentimenti, anche se c'è da dire che viene raccontato principalmente attraverso il punto di vista di Boccaccio.
Una scena molto bella è stata quella del primo saluto di Beatrice al poeta, nella quale emerge l'importanza del numero nove: è come se il destino avesse voluto far incontrare di nuovo Dante e Beatrice, dopo nove anni dal primo incrocio di sguardi, per ribadire che il loro amore non è mai finito. Con il saluto da parte di Beatrice, Dante ha ricevuto non solo la "salute", ma anche la "gentilezza".
La scena del film che mi è piaciuta di più in assoluto è stata quella in cui viene recitata la poesia "Tanto gentile e tanto onesta pare", perché quando Beatrice risponde a Dante recitando la poesia è come se sentisse di appartenere a lui anche se era stata legata in matrimonio ad un altro uomo.
Consiglio di vedere questo film soprattutto alle persone amanti di Dante e della poesia, ma anche a chi desidera conoscere meglio la storia del poeta.
Karlotta
Spadaro – Classe 3^ GR3