martedì 9 maggio 2023

Progetto CyberTrials

Intervista alla finalista Roberta Fargione



Logo della squadra "Purple&Green"
Roberta è un’alunna della 5^ S1 della nostra scuola con una grande passione per l’informatica, passione che ha portato la sua squadra, “Purple&Green”, ad accedere alla finale della seconda edizione del progetto CyberTrials che si terrà a Torino dal 25 al 28 maggio.
Noi di “Eureka” l’abbiamo intervistata per conoscere meglio il progetto e per sapere come si sta preparando alla finale.
Roberta, in che cosa consiste questo progetto?
CyberTrials è un programma gratuito di formazione avanzata, sponsorizzato da CISCO ed ENI, pensato per avvicinare le ragazze, perché possono partecipare solo le studentesse italiane degli Istituti Superiori di II Grado, a quello che è l’ambito dell’informatica con l’intento di promuovere i temi della sicurezza informatica e del civismo online tra le ragazze; infatti, in base alle statistiche, ci sono più ragazzi in questo campo. Il progetto, che è iniziato a febbraio/marzo, si è svolto tramite diverse lezioni, per l’esattezza 22 ore di lezioni frontali, per comprendere, approfondire e padroneggiare gli argomenti e gli strumenti tecnologici legati alla cybersicurezza (cybersecurity, ingegneria sociale, aspetti etici-legali della cybersecurity, empowerment, soft skill, Open Source Intelligent (OSINT), risoluzione di crimini), per un totale di 10 moduli in tutto. Per ogni modulo c’era un professore o una persona competente di uno specifico campo che spiegava come funzionava quell’ambito dell’informatica. Seguire queste lezioni è stato bello perché ho scoperto che l’informatica non è una cosa unica ma è piena di parti diverse. Ogni volta che facevamo una lezione, che più o meno durava due ore, alla fine i professori ci davano delle challenge da svolgere che erano solo tre solo: se non superavamo la prima, non passavamo alla seconda e alla terza. Le challenge consistevano nel trovare la soluzione, una flag, una specie di password/codice in mezzo a immagini, file e cose simili. Ci hanno diviso in squadre formate da tre/quattro ragazze; la mia squadra è formata da tre ragazze, solo che una non ha partecipato affatto. Ogni volta che facevamo una sfida, ci assegnavano dei punti in base a quanto tempo ci mettevamo a svolgerla e a come la svolgevamo; in base a questo punteggio è stata fatta una classifica e le prime 20 squadre sono andate in finale. La mia squadra è una tra le 20 squadre finaliste in tutta Italia (3 in Sicilia). Io e la mia compagna, Serena Torquati, partiremo il 25 maggio per Torino, dove si svolgerà la finale in cui si sfideranno tutte e venti le squadre.
Come sei venuta a conoscenza di questo progetto?
Tramite il mio professore di Informatica, il prof. Angelo Carpenzano, che mi ha inviato il link dopo che gli avevo parlato del mio interesse nell’entrare nel mondo dell’informatica nel futuro, dopo la scuola. Io mi sono informata e ho inviato il modulo di partecipazione. Alla finale di Torino, invece, sarò accompagnata dal prof. Giovanni Cannizzaro.
Ti aspettavi di arrivare in finale?
In realtà dovevano essere prese solo 10 squadre però, siccome agli organizzatori del progetto faceva piacere avere più ragazze, è stato fatto in modo che potessero partecipare alla finale 20 squadre. Non mi aspettavo che la mia squadra arrivasse in finale perché, in base alla classifica provvisoria, eravamo al tredicesimo posto e ci eravamo già rassegnate a non rientrare tra le prime 10 squadre. Poi abbiamo visto il nome della nostra squadra tra quelle ammesse e abbiamo provato una bella soddisfazione. Sono dell’idea che, se mi fossi impegnata di più, sarei riuscita ad avere un punteggio più alto, quindi non mi sono sentita soddisfatta al cento per cento ma fiera ugualmente. È stato emozionante, una sensazione indescrivibile.
Consiglieresti di partecipare a questo progetto?
Io lo consiglierei perché, ad esempio, a me ha fatto capire che per adesso voglio che il mio approccio all’informatica sia un po’ più generale, cioè non voglio specializzarmi in un campo specifico. In ogni caso è un’esperienza in più e ti fa conoscere diverse cose dell’informatica. Questo programma è bello perché ti fa conoscere un sacco di aspetti dell’informatica che a scuola non si affrontano, per esempio: la risoluzione di crimini, i crimini informatici sia a livello pubblico che privato, trovare risorse o informazioni che non tutti riescono a trovare se non si conoscono certi strumenti, come trattare le minacce che possono avvenire a livello informatico, come gli attacchi con un malware, con dei virus, come ti puoi difendere e come puoi eliminare totalmente il problema.
Hai ansia per questa finale?
Sì. A Torino staremo tutte insieme presso il Campus di formazione ONU ITC-ILO, dove dormiremo. Sono previsti una serie di eventi, lezioni, esercitazioni, momenti di confronto e attività di gaming, in parallelo alla finale nazionale delle Olimpiadi di Cybersicurezza. Domenica 28 maggio ci sarà la premiazione.
 

 

Cannata Chiara, Marco Fratantonio, Gloria Incatasciato, Anastasia Kamberi e Marta Lero – Classe 3^ GR3