mercoledì 14 giugno 2023

“L'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo”. I. Calvino

Laboratorio teatrale “La città possibile” 



È andato in scena sabato 10 giugno all’Auditorium “Floridia” di Modica lo spettacolo teatrale frutto del laboratorio “La città possibile” a cura del prof. Giovanni Peligra.
A partire dalle pagine e da alcune citazioni de “Le città invisibili” di Italo Calvino, che sono servite da cornice a questo lavoro corale di stesura e messa in scena, il copione è nato dalla composizione di parti venute fuori dalle suggestioni dei ragazzi e di pezzi di spettacoli esistenti che ben si adattavano a quanto si voleva raccontare. I partecipanti al laboratorio, che sabato sera con la loro performance hanno catturato ed emozionato il pubblico presente guadagnandosi calorosi applausi, sono stati: Giuliana Cappello, Riccardo Puglisi, Angelo Boscarino, Angelica Modica, Carlotta Modica, Christian Belluardo, Pierpaolo Iurato, Rosario Pisana, Kevin Aquila, Ottavia Marigliano, Gabriele Sapuppo, Vincenzo Mavilla e Alessio La Terra.
Riportiamo di seguito alcuni estratti della performance che ci ha gentilmente inviato il prof. Peligra.
 
Quante volte crediamo di stare insieme, di camminare in città piene di scambi e di incontri… In realtà si scopre che è fumo negli occhi perché spesso si vive solo l’uno accanto all’altro, non si riesce a parlare, si viaggia su binari paralleli e ci si sente soli e sperduti…
 
Allora per cercare il tuo posto e dare una chance ai tuoi desideri, provi a cambiare il tuo rapporto con la città, le persone, le cose e i luoghi… Provi ad imparare a sapere cosa chiedere e cosa non aspettarti, cosa poter trovare e a cosa dover rinunciare… Ma non ci accontentiamo, non possiamo e non vogliamo volare così basso, non è giusto per i nostri sogni… Dunque col cuore alla gola, prendiamo a piene mani tutto il coraggio di cui siamo capaci ed affrontiamo il viaggio, mettiamo in cammino le nostre speranze con tutti i dubbi e le paure e i rischi che ogni distacco e partenza necessarie comportano…
 



ALE: Siamo poveri e prigionieri come al nostro paese. E abbiamo anche pagato per questo.
VIN: Io ho pagato per la libertà. Non importa come viaggio, mi possono infilare pure in una cassa da morto, basta che mi fanno sbarcare vivo.
ROS: Deve esserci da qualche parte la libertà e se sta dall’altra riva del mare io la trovo.
 
Anche le città dove si approda non sono una terra promessa, non possiamo pretendere che siano già all’altezza dei nostri desideri sempre. Anche la città ha bisogno di imparare a crescere, a diventare bella, giusta e buona con tutti, con chi va, con chi viene e con chi resta.
 
Chr (Mohamoud): Lavoro e basta, tutto il giorno, in campagna, nei supermercati, lavo le scale dei palazzi, dove capita. In Somalia non è possibile vivere, si combatte ogni giorno, la gente muore, non c’è lavoro. Se non uccidi non hai rispetto. A me non interessa la politica, la religione. A me basta sfamare la famiglia. Mio padre è stato ucciso due anni fa, durante gli scontri a Mogadiscio. È rimasta mia madre. Io non riesco a farmi prendere dall’adrenalina che hanno gli altri. Questa fotografia mi avvicina ai miei fratelli.
 
“Di una città non godi le 7 o le 77 meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”. I. Calvino



La redazione