"Non solo cumuli di pietra": pratiche educative e di ricerca-azione verso città inclusive e liberanti
Nel corso di quest'anno scolastico è stato portato in classe, nella 1ITC1, grazie alla volontà della Prof.ssa Graziana Iurato, il progetto “Non solo cumuli di pietra”, avviato all’interno del corso di formazione e promosso dalla Fondazione di comunità Val di Noto. Con l’obiettivo di maturare pratiche educative che edifichino sogni e costruiscano ponti, rendendo i ragazzi protagonisti della loro crescita e consegnando alla città nuove consapevolezze, il progetto si è sviluppato in un confronto
tra docenti, tra docenti e studenti e tra comunità educanti.
Gli allievi sono stati
guidati a sviluppare una ricerca su ciò che li aiuta a crescere e ciò che
invece li ostacola. Dopo aver fatto un brainstorming delle sensazioni emerse,
si è chiesto ai ragazzi di fotografare luoghi della propria città che aiutano,
o meno, la loro formazione. La tecnica del photovoice ha dato voce alle
emozioni che suscitano i luoghi del vissuto quotidiano. Infine, consapevoli dei
pensieri maturati, attraverso un’analisi SWOT, si è fatto riflettere sui punti
di forza e di debolezza della nostra scuola; punto di partenza per la
maturazione di idee progettuali che potrebbero migliorare la loro crescita e la
loro formazione partendo dalla scuola stessa. La classe ha pensato alla
costituzione all’interno degli ambienti scolastici di un HUB: come un luogo
dove i ragazzi possono scambiare le proprie idee e mettere in pratica le loro
abilità creative; ad un mercatino della frutta dove si propone una merenda
genuina aprendo le porte al mercato cittadino; a luoghi esterni dove si possono
intrecciare relazioni e incontrare formatori, con l’idea dell’educazione
all’aperto; all’incremento di aree verdi negli spazi esterni della scuola; ad
aree esterne organizzate, ad internet point accessibili agli studenti come
ambiente di ricerca on line. I ragazzi, entusiasti di avere la possibilità di
esprimere le loro idee sono stati molto propositivi ed originali. Un gruppetto
di loro ha partecipato attivamente anche agli incontri cittadini programmati,
momenti preziosi di confronto con gli altri studenti della città, ma anche
momenti di restituzione delle prime fasi di lavoro. Ad esempio l’esperienza di
costruire attraverso i mattoncini della Lego l’idea della loro città ideale.Per concludere, possiamo
affermare di aver davvero tratto dei frutti positivi dall’esperienza, abbiamo
potuto crescere nel confronto con i colleghi e con gli studenti e riflettere
insieme a loro sulle prassi cooperative con cui partendo dalla scuola potremmo
davvero tentare di costruire una città più rispondente ai sogni dei nostri
ragazzi. Ricordando, con Giorgio La Pira, che «le città non sono solo cumuli di
pietre, ma hanno un’anima» e, con don Pino Puglisi, che «i sogni colorano la
notte», e chi meglio dei nostri ragazzi ci può far ritornare a sognare una
città più vera e più libera!
Prof.ssa Bruna Lo Magno